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Recensione: The Program di Susanne Youg

Creato il 26 maggio 2015 da Roryone @colorelibri
Recensione: The Program di Susanne Youg
Prezzo: € 14,90
E-book: € 7,99
Pagine: 400
Editore: De Agostini
Genere: Distopico - YA
Un'epidemia si sta diffondendo tra gli adolescenti, che cadono in depressione e finiscono per suicidarsi... L'unica soluzione trovata è IL PROGRAMMA, che consiste nell'internare i giovani malati e ne cancella i ricordi! Sloane sa che non può assolutamente mostrarsi debole o farsi vedere piangere, ma quando James si ammala per lei non c'è più nulla da fare... o forse c'è ancora speranza?

Il mio rapporto con questo libro è stato conflittuale: all'inizio l'ho odiato poi dopo le prime 100 pagine circa tutto è cambiato, fino a che non ho capito che è un piccolo meraviglioso capolavoro!

La trama è senza dubbio la prima cosa che mi ha colpito, poi continuavo a leggere commenti entusiastici per la sua prossima pubblicazione, inoltre era davvero tanto che non leggevo un distopico e mi son decisa a prenderlo.
Ho trovato la trama davvero molto originale e ben strutturata, mi è piaciuta molto l'idea degli uomini che trovandosi davanti ad un problema come il suicidio invece di capirne le cause cancellano i ricordi, annullando totalmente gli adolescenti.
L'inizio confesso l'ho trovato molto lento, totalmente incentrato su Sloane e James, ma dopo le prime 100 pagine ho capito che un tale inizio era necessario sia per introdurre al meglio la storia tra i due ragazzi sia per far capire in maniera più chiara al lettore il Programma: leggere del dolore che spezza il cuore a James e Sloane, il modo in cui in cui affrontano ognuno quelle emozioni così forti e devastanti porta il lettore quasi ad entrare nelle loro menti, viverne l'angoscia e il terrore che subentra quando si accorgono di esser malati...
La lentezza iniziale scandisce le ore che separano i due protagonisti dalla loro rovina, dalla consapevolezza che stanno per finire in fondo ad un baratro scavato dall'incapacità di metabolizzare il lutto: questo ritmo così lento e il continuo mostrare la "follia" che si sta insinuando nei protagonisti a causa dell'impossibilità di esternare il loro dolore sono i due punti forti del libro, infatti in questo modo la storia si insinua piano piano nel lettore e lo "infetta" proprio come l'epidemia descritta nel libro.
Dopo questa prima parte introduttiva sul mondo in cui vivono i protagonisti il lettore viene letteralmente catapultato all'interno del Programma e insieme a Sloane rivive i suoi ricordi e scopre in che modo fa effetto la cura: la lettura diviene più coinvolgente e anche più avvincente, vi sono parecchi colpi di scena che si susseguono fino ala fine e che sorprendono costantemente il lettore, che non riesce mai ad intuire ciò che lo aspetta nella pagina successiva.
Infine vi è una terza parte, in cui il lettore accompagna Sloane nel suo ritorno alla vita e attraverso lei vive il vero dramma del post- Programma in un susseguirsi di colpi di scena, romanticismo e anche paura...
Ogni singolo personaggio incontrato durante l'intera lettura è ben caratterizzato, alcuni vengono approfonditi più di altri, ma in generale ci si riesce a fare un'idea ben precisa di tutti, comprendendone anche le azioni e il perché vengano prese scelte a volte estreme.
Devo ammettere che nonostante all'inizio non riuscissi a trovare piacevole la lettura non riuscivo ad accantonarla, la trovavo noiosa ma nello stesso tempo mi incuriosiva, aumentando il bisogno di continuare e scoprire come si sarebbe evoluta la storia e questo è sicuramente assai positivo per l'autrice, che con il suo stile riesce a conquistare chi legge, lo incuriosisce e lo porta a restare fedele alla lettura.
The Program è una bellissima storia che parla di tre diversi tipi di amore: ci ricorda che l'amore tra due persone spesso può superare le barriere più alte, che l'amicizia resiste e che i genitori spesso per troppo amore rischiano di far del male ai propri figli...
Un libro che alla fine ho apprezzato di più di altri proprio perché inizialmente non mi aveva convinto e che mi ha lasciata con una moltitudine di domande in testa, ma tra tutte una mi è rimasta dentro, quella che Sloane fa a se stessa e a James "E se fosse la paura di perdere tutti i ricordi a causa del programma a portare i giovani al suicidio?" e la risposta la troverete da soli leggendo The Program!
A tutti gli amanti del genere consiglio caldamente questo libro e se ancora non avete letto un vero distopico allora iniziate con The Program e vi assicuro che alla fine resterete senza parole e con la voglia di avere presto tra le mani il prossimo libro!
valutazione 5

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