Anche mettere il voto è stato complicatissimo. Tre stelle erano poche, tre e mezzo forse un pelo troppe, quindi come al solito se volete sapere cosa mi è piaciuto e cosa mi ha lasciato perplessa vi rimando alla recensione!
The Returned di Jason Mott
| Harlequin Mondadori, 2013 | pag. 331 | € 16,00 |
Voto:
Per Harold e Lucilie Hargrave la vita è stata felice e amara allo stesso tempo, da quando hanno perso il figlio Jacob il giorno del suo ottavo compleanno, nel 1966. In tutti questi anni, si sono adattati a una vita tranquilla, senza di lui, lasciando che il tempo alleviasse il dolore... Finché un giorno Jacob, il loro dolce, prezioso bambino, misteriosamente, ricompare alla loro porta, in carne e ossa. E ha ancora otto anni. Qualcosa di strano sta succedendo... i morti stanno tornando dall'aldilà. Mentre il caos rischia di travolgere il mondo intero, la famiglia Hargrave di nuovo riunita si ritrova al centro di una comunità sull'orlo del collasso, costretta a fare i conti con una realtà nuova quanto misteriosa e con un conflitto che minaccia di sovvertire il significato stesso di genere umano.
Non che mi servisse un libro per capire che l'uomo è tendenzialmente stupido, ignorante ed egoista, ma con The Returned ho avuto modo di rielaborare questa riflessione e purtroppo la mia idea non è cambiata, anzi...
Lo spunto di questa personalissima considerazione nasce in seguito alla lettura del romanzo d'esordio di Jason Mott, un autore che ha dato vita a un plot originalissimo, a mio avviso uno dei più interessanti proposti in quest'annata di pubblicazioni qualitativamente altalenanti, tanto più che nel 2014 uscirà in America l'omonima serie TV.
Cosa succederebbe se i morti tornassero dall'Aldilà?
Credo che tutti, di primo acchito, direbbero che sarebbe meraviglioso poter riabbracciare una persona cara, ma basterà sfogliare poche pagine del libro per capire che le cose non sarebbero così semplici. Quando Lucille e Harold si vedono consegnare a casa il piccolo Jason, il bambino che avevano perso mezzo secolo prima quando in tragiche circostanze era annegato nel fiume a soli otto anni, le reazioni dei due coniugi sono completamente diverse. Per Lucille è una benedizione, un motivo infinito di gioia, un chiaro segno divino, mentre per Harold quel ragazzino non è più suo figlio, e nonostante provi conforto nella sua presenza non riesce ad accettare una situazione che di normale non ha nulla. Eppure quella che vivono Harold e Lucille ormai è da considerarsi la normalità assoluta, perché i morti stanno tornando e vogliono ricongiungersi alle persone amate...
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