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Recensione "The Woman in Black" di James Watkins

Creato il 19 marzo 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario

Pubblicato da Elena Bigoni Cari lettori, 
oggi ci allontaniamo dalla carta per immergerci nella pellicola, parleremo infatti del film "The woman in black", pellicola cinematografica firmata da James Watkins, uscito nelle sale italiane agli inizi di marzo. La pellicola vede come protagonista Daniel Radcliffe , autore conosciuto per suo ruolo di Harry Potter nell’omonima saga. Un film non originale per tematiche trattate ma che non delude fino in fondo. 
Titolo: The woman in black 
Regia: James Watkins 
Sceneggiatura: Jane Goldman 
Genere: Horror 
Durata: 95 minuti 
Data di uscita: 2 marzo 2012 
Cast: Daniel Radcliffe, Ciarán Hinds, Janet McTeer, Liz White, Shaun Dooley 
Trama: Dalla Londra in cui vive con il figlioletto di tre anni e una governante, l'avvocato Arthur Kipps si reca per conto del suo studio legale in uno sperduto villaggio della brughiera inglese al fine di sbrigare alcune questioni legate a Eal Marsh House. Che la tetra e isolata magione spaventi a morte gli abitanti del luogo appare subito chiaro dalla diffidenza dimostratagli così come da una diffusa ritrosia a parlare di una spaventosa leggenda temuta da tutti. A sue spese, Kipps decide di andare a fondo in un groviglio di paura e dolore in cui le apparizioni di una donna in nero sembrano strettamente connesse alla morte improvvisa di alcuni bambini. 
RECENSIONE La storia non di discosta molto dalle classiche pellicole horror che hanno come protagoniste le case infestate da oscure presenze rancorose.L’avvocato Kipps (Daniel Radcliffe) vedovo e con un figlio piccolo deve recarsi in uno sperduto paesino sulla costa inglese per sbrigare alcune faccende legali legate ad Eel Marsh House, conosciuta dagli abitanti del villaggio anche come “la casa nella palude”. Ben presto l’avvocato Kipps si accorgerà che il suo lavoro non sarà così facile, non solo a causa della ritrosia da parte degli abitanti, che vedono nell’avvocato una sorta di minaccia, ma soprattutto per l’alone tetro e misterioso della casa ormai disabitata che nasconde presenze oscure e un lugubre passato. 
The woman in black, trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo scritto da Susan Hill nel 1983, è un film che trova la sua forza nelle scelte registiche e nella location più che nella sceneggiatura. Visivamente la pellicola riesce ad impressionare lo spettatore, le atmosfere cupe, fortemente gotiche e le location di grande impatto – accompagnate da delle musiche solo strumentali –, trascinano lo spettatore all’interno della pellicola creando degli ottimi picchi di tensione narrativa classici del genere horror. 


È evidente, sin dalle prime battute, la cura del dettaglio da parte del regista che utilizza una fotografia e delle inquadrature molto raffinate in grado di mantenere desta l’attenzione dello spettatore e creando una tensione quasi palpabile. La pellicola però manca di incisività soprattutto al livello espressivo, lasciando l’onere dell’ intero spettacolo solo all’elemento visivo. 
La scelta stessa di scritturare Daniel Radcliffe nel ruolo di protagonista non ha giovato alla pellicola. Sebbene siano indubbie le sue qualità recitative e la sua capacità interpretativa, è riuscito infatti a scrollarsi di dosso l’ombra ingombrante del ruolo che lo ha reso celebre dando comunque uno spessore al personaggio di Kiggs, non era l’attore giusto per questo ruolo. La sua giovane età e la sua presenza fisica non rispecchiano le caratteristiche salienti del suo protagonista: un uomo adulto padre di un figlio di 3 anni rendendolo quindi poco credibile ai fini della storia. The woman in black è un film che mantiene viva la tensione nello spettatore per tutto il corso della narrazione ma che non convince del tutto.
Trailer:Qui


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