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Recensione “Ti prego, lasciati odiare” di Anna Premoli

Creato il 13 aprile 2013 da Alessandraz @RedazioneDiario
Pubblicato da Gabriella Parisi Cari lettori, cominciamo oggi la nostra esplorazione fra i sei romanzi selezionati per il Premio Bancarella 2013, che verrà assegnato da una giuria di 200 librai il 21 luglio prossimo.

Il primo romanzo a essere preso in esame è Ti prego, lasciati odiare di Anna Premoli, pubblicato da Newton Compton a gennaio 2013. Questo romanzo ha tuttavia una storia personale molto particolare, che costituisce il sogno di ogni scrittore. Scritto dalla Premoli durante la gravidanza e autopubblicato, questo libro è diventato infatti un caso editoriale: l'e-book diventa uno dei più venduti dell'estate 2012, secondo solo alla trilogia delle Sfumature. La casa editrice Newton Compton, colpita dal successo dell'e-book, contatta l'autrice e acquisisce i diritti per la pubblicazione di Ti prego, lasciati odiare in versione cartacea. Grazie ai feedback straordinari degli addetti ai lavori e ai commenti entusiastici delle recensioni dei lettori, Anna Premoli è diventata una delle nuove voci più acclamate della narrativa rosa italiana, tanto che il suo romanzo è stato selezionato per il Premio Bancarella 2013. Ma cosa si cela dietro a questo enorme successo?

Recensione “Ti prego, lasciati odiare” di Anna Premoli Autore: Anna Premoli Titolo: Ti prego, lasciati odiare Casa Editrice: Newton Compton Collana: Anagramma Pagine: 320 Prezzo: € 9,90 Data pubblicazione: gennaio 2013 Trama: Jennifer e Ian si conoscono da sette anni e gli ultimi cinque li hanno passati a farsi la guerra. A capo di due diverse squadre nella stessa banca d'affari, tra di loro la competizione è altissima e i colpi bassi e le scorrettezze non si contano. Si detestano, non si sopportano, e non fanno altro che mettersi i bastoni fra le ruote. Finché un giorno, per caso, i due sono costretti a lavorare a uno stesso progetto: la gestione dei capitali di un facoltoso e nobile cliente. E così si ritrovano a passare molto del loro tempo insieme, anche oltre l'orario d'ufficio. Ma Ian è lo scapolo più affascinante, ricco e ambito di tutta Londra e le sue accompagnatrici non passano mai inosservate: basta un'innocente serata trascorsa a uno stesso tavolo perché lui e Jennifer finiscano sulle pagine di gossip di un giornale scandalistico. Lei è furiosa: come possono averla associata a un borioso, classista e pallone gonfiato come Ian? Lui è divertito, ma soprattutto sorpreso: le foto con Jenny hanno scoraggiato tutte le sue assillanti corteggiatrici. E allora si lancia in una proposta indecente: le darà carta bianca col facoltoso cliente se lei accetterà di fingersi la sua fidanzata. Sfida accettata e inizio del gioco! Ma ben presto portare avanti quello che per Jenny sembrava un semplice accordo di affari si rivela più complicato del previsto. Leggi le prime pagine del libro
RECENSIONE
Ah ecco, le critiche le capisco meglio. Comunque, per la cronaca, ho dei banalissimi capelli castani, di un castano molto comune, di una lunghezza media estremamente comune. C’è poco da criticare.
Hai proprio ragione Jennifer, c'è poco da criticare. Perché in questo libro a essere banalissimo non sono solo i tuoi capelli castani, ma praticamente tutto.

Recensione “Ti prego, lasciati odiare” di Anna Premoli

L'edizione autopubblicata

Il chick-lit è un genere narrativo con una struttura ben delineata. La protagonista, che di solito è anche la narratrice, ci racconta le sue rocambolesche avventure e, magari, la sua conquista del coprotagonista che, in generale, in un primo momento era proprio qualcuno che non se la filava per niente o con cui aveva ― addirittura ― un rapporto conflittuale. Perché William Shakespeare in Tanto rumore per nulla e Jane Austen in Orgoglio e pregiudizio ci insegnano che «l'amore non è bello se non è litigarello» e le schermaglie verbali preludono ― spesso, non sempre ― a un sentimento di reciproca conoscenza e ammirazione.

D'accordo, Jennifer e Ian non avevano avuto schermaglie solo verbali, dato che Jenny, figlia di una famiglia che pratica e predica la non-violenza e ha come unico mito Gandhi, è arrivata a rompere il naso con un pugno al suo antagonista-collega di lavoro nella foga della lite; ma, perdite di controllo a parte, in questo libro si girano le pagine con la convinzione di sapere quel che accadrà nel capitolo successivo... e la convinzione diventa certezza, perché Anna Premoli procede in un percorso scontatissimo e già-letto mille volte, senza sorprenderci mai con una trovata originale.

Quando crede di aver avuto il lampo di genio, l’idea spettacolare che ci dovrebbe mozzare il fiato per l'originalità, fa mettere d'accordo i due protagonisti, che si fingono fidanzati e follemente innamorati. Lui dovrebbe levarsi di torno le "cacciatrici di titolo" dell'Alta Società inglese (il caro Ian è un conte ambitissimo, erede nientepopodimeno che di uno dei ducati più prestigiosi d'Inghilterra, oltre ad essere oggettivamente bellissimo), lei dovrebbe avere carta bianca con il cliente della banca per cui entrambi lavorano e che si è ostinato a voler usufruire dei servigi dei due avvocati in tandem.

Siete rimasti a bocca aperta per l'originalità? Scusate se vi ho svelato l’espediente, allora. Per conto mio, credo che decine, forse centinaia di autrici di romance e chick-lit avessero già sfruttato ampiamente questo "fidanzamento di convenienza" (tanto per citare il primo esempio che mi viene in mente, Il duca e io, il primo romanzo della serie Bridgerton di Julia Quinn), ripreso poi abbondantemente dalla commedia romantica nel cinema (vi faccio solo un nome: Ricatto d'amore, film del 2009 di Anne Fletcher con Sandra Bullock e Ryan Reynolds) forse con altre modalità o per altri scopi, ma dove starebbe la novità? Eppure, nel leggere le recensioni entusiastiche delle lettrici non c'è dubbio che questo libro piaccia. E dunque? Sono io ad avere un palato troppo esigente? Ho letto troppi romanzi e cerco ― pretendo, addirittura ― che un romanzo candidato al Bancarella sia più originale?

Recensione “Ti prego, lasciati odiare” di Anna Premoli

Jennifer Ehle e Barbara Leigh-Hunt
in Pride and Prejudice BBC 1995

Una cosa si può dire a favore di Anna Premoli: il suo stile frizzantissimo, caratteristico del chick-lit, non indulge in inutili virtuosismi. Lo stile è fluido, scorrevole, scevro da aggettivi troppo ricercati e dall'uso smodato di similitudini e metafore che piacciono tanto alle narratrici in rosa, ma che rendono ancor più stucchevole un genere che lo è già di suo. La narrazione diventa divertente, nonostante racconti una storia trita e ritrita. Jenny, la narratrice, è simpatica con le sue contraddizioni e la sua 'normalità' che la avvicinano alle lettrici comuni. Lo scontro fra i pezzi da novanta del romanzo e i protagonisti, inoltre, delinea le personalità forti di tutte le parti in causa: il nonno di Ian, il duca di Remington, affronta Jennifer in un faccia a faccia degno di Lady Catherine de Bourgh ed Elizabeth Bennet, mentre Ian invade la calma campagnola e la cucina vegana di casa Percy come Mr Darcy con Mrs Bennet ― sebbene la mamma di Jenny abbia decisamente più cervello e sia ben più testarda di quella di Elizabeth Bennet! La struttura del romanzo è completa, non ci sono scene lasciate in sospeso o personaggi introdotti per il semplice piacere di allungare il brodo. La Premoli ha le carte in regola per scrivere dei romanzi appassionanti e gratificanti. Tuttavia... manca il fattore originalità, un fattore per me fondamentale, ma che forse non lo è altrettanto per la lettrice italiana media. Non so se questo romanzo vincerà il Premio Bancarella 2013; molto dipenderà dagli altri romanzi selezionati, nondimeno questa scelta rivela la mancanza di idee dell'editoria italiana negli ultimi tempi o forse il desiderio dei lettori ― o meglio delle lettrici ― di leggere storie romantiche, probabilmente già sentite, ma narrate da una voce che sia vicina alla loro sensibilità. Recensione “Ti prego, lasciati odiare” di Anna Premoli L'AUTRICE Nata nel 1980 in Croazia, nel 1987 si è trasferita a Milano, dove si è laureata in Economia dei mercati finanziari, presso la Bocconi. Ha lavorato alla J.P.Morgan e, dal 2004, al Private Banking di una banca privata, dove si occupa di consulenza finanziaria e ottimizzazione fiscale. La matematica è sempre stata il suo forte, la scrittura invece è arrivata per caso, come “metodo antistress” durante la prima gravidanza. Ti prego lasciati odiare è stato pubblicato in ebook nell’estate 2012, ed è subito salito ai primi posti nella classifica dei libri più scaricati. Sito libro

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