La lettura di questi racconti, che mi ha richiesto quasi due mesi, è stata il mio primo approccio al mondo interiore di Giulia, che già si era espresso nel suo esordio letterario, il romanzo fantasy-fantascientifico Un antico peccato (che leggerò al più presto).
Trentadue racconti, trentadue anime sperse in un momento di tensione emotiva, trentadue mondi da esplorare: una raccolta profondamente eterogenea, con un filo conduttore sottile, che si snoda tra generi diversissimi, tra tematiche molto lontane tra loro.
L'indice di coinvolgimento di questi racconti è globalmente alto, con qualche punta che rasenta il capolavoro e solo rarissimi casi di minore incisività. Seguite la recensione, non prima di aver buttato un occhio all'indice che ho redatto per voi, giusto per darvi un'idea di quanti generi si incrocino in questa variegata antologia (vedi apposito specchietto in calce all’articolo).
Autore: Giulia Marengo
Titolo: Trentadue frammenti dell’anima
Editore: IBUC
Collana: Colpi d’ala
Pagine: 300
Prezzo: 20 euro
Trama: Accanto all'ispirazione di Edgar Allan Poe e Lovecraft, Giulia Marengo spinge le vele del suo raccontare lungo un mare attraversato da tutti i venti: ora è scirocco e fa caldo; ora è la tramontana, sospetta; il maestrale ci riempie le vele; il libeccio ci costringe verso la costa; la bora gelida ci attanaglia. A volte c'è anche bonaccia, tutto è fermo e, magari, la nebbia aggiunge forme spettrali. Oppure le trombe d'aria s'incontrano e creano terrore. La rosa dei venti letterari, metafora per la varietà del racconto, è saldamente nelle mani di questa piemontese, bocciolo di rosa delle scrittrici italiane, che ci sa dare una serie di perfette emozioni drammaturgiche e letterarie. Fuor di metafora, dunque, un'esperienza sublime e calibratissima di grande lingua italiana, un mosaico della nostra capacità di sentire, con l'anima intenta a comporsi brano dopo brano.
RECENSIONE
È il caso di dirlo: in quest'antologia ce n'è davvero per tutti i gusti, ogni patito di ogni genere troverà più di un racconto che rientri nelle sue corde e faccia breccia nel suo cuore. Più difficile è dare un giudizio globale su una raccolta tanto multiforme. Lo stile di Giulia è pieno, ricercato senza risultare affettato, pesato con precisione in ogni suo sintagma, in alcuni racconti è maggiormente raffinato, in altri molto semplice, ridotto all'osso a seconda delle evenienze.
Un dato lampante è l'innegabile predisposizione di Giulia per il mistero, per il non detto, per la tensione. Troviamo questi elementi in molti dei suoi racconti, dall'esistenziale Il profumo più dolce (che ci parla di una ragazza alle prese con un fidanzato assente e una gravidanza inaspettata), al fantascientifico La materia dei sogni (storia di un militare dai poteri telepatici impegnato in una missione per salvare dei bambini), passando per il magistrale noir Non seguirmi (che ci presenta un giornalista ambizioso che cerca incautamente la fama tampinando uno spietato assassino) e per l'inquietante thriller sci-fi Aurora (in cui una ricercatrice vuole infettare il mondo con un virus letale). Un altro registro ricorrente è quello dell'ironia sottesa che ritroviamo nel surreale Cubi snc (una commedia romantica "col morto", che ricorda le atmosfere del film Sunshine Cleaning), nell’eccezionale giallo-thriller Cenote (in cui la descrizione ironica di un gruppo di snobboni in vacanza in Messico si trasforma in una vendetta di sangue), nel brevissimo racconto umoristico Il raccoglirogne, nel fulminante De pane mellito, che ci rimandano a quel sorriso pacato ma tagliente che è proprio del sentire piemontese. C'è anche la riflessione a tutto tondo sulla scrittura e sull'essere scrittori e se ne parla in Il cervello dello scrittore (viaggio tra le propaggini che si muovono guerra nei recessi profondi dell'anima del romanziere), in Una storia d'amore (che indaga il rapporto tra amore, personaggi e autore) e in Il carosello dei rimpianti (diario dei rimorsi di un romanziere arrivato al capolinea, tra le angosce della malattia, l'eredità delle sue opere e il tempo lesinato ai familiari). Tiene il suo spazio anche il tema della consapevolezza della diversità, che può portare a un riscatto, ma anche a una rovinosa caduta: è il caso del gay poser protagonista di Anatomia di un paradosso, della bimba vessata dai terribili fratelli nella fiaba gotico-natalizia Pelznickel, del contabile fantasista di Fino al prossimo Samhain, del tenero Nihil-baz, l'alieno spaesato, catapultato sulla Terra di Pianeta obiettivo 17, dello "sfigato" animatore del villaggio vacanze di Per un sorriso, della bontà sprecata dall'altruista Giovanni di L'eco del silenzio. E poi c'è il luogo dell'anima, il territorio albese, che fa da sfondo a diversi racconti. In particolare, è sede del leggero Due piccioni con un fagiano (protagonisti un ristorante, due amici e un critico gastronomico), del drammatico Per non ricordare (storia delle conseguenze della convivenza forzata con i nazifascisti alla fine della seconda guerra mondiale) e dell'ultimo della raccolta, Masca (un tragico focus sulla caccia alle streghe).







