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Recensione "Under the Skyline - Sotto l'orizzonte" di Roberto Bernardis

Creato il 21 aprile 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario
Pubblicato da Antonella Albano Cari lettori, 
vi presento la recensione del libro di un autore esordiente, che si è autopubblicato a puntate su http://www.italianbloggers.it/author/roberto-bernardis/. Sognare di scrivere un libro e di diventare da lettore, autore è un sogno di molti: c'è chi ci prova e questo è, oggi, il bello della rete. Roberto Bernardis ci ha chiesto di recensire il suo romanzo e noi volentieri abbiamo accolto la sua richiesta. Vi presentiamo allora...
Recensione Titolo: Under the Skyline - Sotto l'orizzonte
Autore: Roberto Bernardis
Editore: Lulu.com
Prezzo: gratuito (reperibile in rete)
Trama: Nathan è un agente segreto che riesce a fuggire dalla sua prigione afgana. Nathan è un giovane informatico che si innamora nel centro di New York. Dalla Grande Mela all'Italia, dall'Afghanistan all'Irak, fra minacce terroristiche  e grandi amicizie una storia d'azione si snoda agile, fra gli sbagli del destino e l'eroismo di cui anche gli uomini comuni si sentono capaci.
RECENSIONE Roberto Bernardis ha scritto il suo romanzo “Under the Skyline” a puntate, su un blog. Niente da eccepire: anche i grandi hanno pubblicato le loro opere, feuilletton o saggi, sulle riviste, a scadenza settimanale. Fra i romanzi d'appendice ci sono stati “Le tigri della Malesia” di Salgari, “I tre moschettieri” di Dumas e addirittura “Delitto e Castigo” di Dostoevskij. Tanto per capirci. 

Bernardis, lettore di romanzi d'azione, ha voluto scrivere la sua storia e si è sostanzialmente autopubblicato: è il bello della rete, è la possibilità di comunicare in tempo reale i propri sogni agli altri. Dopo queste premesse, parliamo di Under the Skyline, prima prova, a quanto ne sappiamo, di Roberto Bernardis. A onor di cronaca e per coerenza “professionale” bisogna dire che il romanzo è pieno di refusi ed errori. Solo fino a un certo punto questo va a detrimento dell'autore: l'editing è veramente un passo necessario, per chiunque; non va fatto da soli e deve essere effettuato da qualcuno che abbia occhio. Ciò per quanto concerne il fatto tecnico, diciamo. È un po' il problema del selfpublishing: non è detto che vada sempre così, d'accordo, ma è facile per l'autore non riuscire a vedere i propri errori... 


Ma, prima di andare oltre, parliamo della storia: Nathan Mackinley è una spia, una sorta di 007 di un'agenzia segretissima, la SAIT. È l'archetipo del superuomo anglosassone, per la precisione americano, e a tale archetipo aderisce perfettamente: sopporta ingiurie fisiche con la leggerezza tipica di questa figura virile che incarna i desideri più o meno riposti dell'uomo medio. La storia si dipana per il mondo, siamo in Afganisthan, negli USA, in Italia, in Iraq, in flashback finiamo anche nella guerra del Kosovo; c'è il presidente degli Stati Uniti, ci sono i terroristi islamici e le varie figure di criminali e guardie del corpo e giornalisti e soldati e spie che gravitano intorno agli scenari di guerra, ci sono le procedure delle agenzie segrete internazionali, i codici di comunicazione criptati, i nomi delle armi, degli elicotteri, dei carri armati, le sofisticherie informatiche di ultima generazione. C'è anche qualche figura femminile, fra gli agenti operativi e fra i comuni mortali. 

E poi c'è anche altro. Sì, perché Nathan Mackinley è e non è l'unico protagonista, ma non vogliamo dire di più, perché questo libro merita di essere letto, soprattutto se amate il genere. Infatti Bernardis ha una certa capacità di architettare la storia e di costruirla in modo di stupirci, a un certo punto. E questo è forse il maggior pregio del romanzo. Però. C'è un però e forse più d'uno. Certo l'autore si è documentato per ambientare la sua storia, però si percepisce il sentore di qualche ingenuità nei dialoghi, soprattutto quelli ai vertici del governo americano e a quelli dell'agenzia. I personaggi avrebbero potuto essere tratteggiati in maniera più originale e profonda, pure nella stringatezza dei dialoghi tipica dei libri, e dei film, d'azione. Anche la ragazza amata dal protagonista è appena tratteggiata e il sentimento che Nathan prova per lei è trattato come un dato di fatto, semplicemente, mentre forse un rapporto che poi richiederà tanto sacrificio avrebbe meritato non tanto righi in più quanto maggiore profondità introspettiva. 

Convincono di più le interazioni cameratesche fra Nathan e Alek, l'amico balcanico, reduce dai dolori e dalle efferatezze della guerra bosniaca. Qui Bernardis scende più a fondo, raccontando i misteri dell'amicizia maschile. Eppure anche qui, dove meglio si esprime, gli si potrebbe dire, come affermano le maestre di ogni tempo, “puoi fare di più”. Nathan, il protagonista, è un giovane d'oggi eppure un eroe d'altri tempi, fa tutto per salvare chi ama, è capace di piangere e adora la velocità, le moto potenti, il rischio. E, ovviamente, è un hacker eccezionale. Quasi troppo per essere vero. Bernardis ci prova a tratteggiarlo in modo approfondito e sembra raccontare il sogno dell'uomo comune di poter essere l'eroe della situazione, di svegliarsi una mattina di un giorno normale e scoprire, costretto dalle circostanze, di avere in sé Rambo, 007 e John Wayne tutti insieme. Alek è forse la figura migliore, che virilmente (è la parola chiave del romanzo) cerca di sopravvivere alle cicatrici terribili che l'orrore della guerra gli ha lasciato.

I nemici invece, i terroristi, le talpe, i dormienti, i militanti in zona di guerra, sono solo macchiette,  con battute banali e stereotipate. I buoni e i cattivi, insomma, avrebbero avuto bisogno di una buona dose in più di approfondimento psicologico, di una caratterizzazione più particolare. Possono colpire la fantasia, ma non l'anima: e anche un libro d'azione ha bisogno di un valore aggiunto in questo senso. A rischio di ripetere il già detto: un buon lavoro di editing, sia sulla forma sia su diversi aspetti della storia e dei personaggi, avrebbe potuto trasformare in meglio questo romanzo. Detto questo però, si può riconoscere una buona fluidità della forma e, ripetiamo, una notevole capacità di costruire la trama. Insomma, aspettiamo la prossima fatica di Bernardis, raccomandandogli di approfittare di un editing esperto e augurandogli di trovare una casa editrice che possa modellare al meglio il suo talento.

Recensione
L'autore: 

Roberto Bernardis è nato a Cividale del Friuli nel 1981 e vive da sempre a Gorizia. E' perito informatico, ama gli sport motoristici e la lettura. Un giorno si è lasciato travolgere dalla sua voglia di scrivere e questo è il suo primo romanzo.

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