Non so dire perché io abbia scelto Saving Mr. Banks, tra le tante opzioni. Forse perché lo pensavo leggerino e abbandonabile al primo cenno di palpebra calante.
In realtà non ho perso un frame e ho sparso tutta l'abbondante scorta di lacrime di commozione incurante del mio vicino di posto. Roba da finire col fazzoletto in mano e l'occhio devastato.
La storia è carina, oltre che vera: si racconta del viaggio che la scrittrice inglese (che in realtà era australiana) Pamela Lyndon Travers (che in realtà di cognome faceva Goff) fece da Londra a Hollywood per incontrare Walt Disney che da oltre 20 ani stava cercando di acquisire i diritti di riproduzione cinematografica del capolavoro della letteratura per l'infanzia Mary Poppins.
Sono le difficoltà economiche che spingono Travers a questo passo e l'accordo sarà comunque definitivo solo se si rispetteranno i suoi diktat: niente musical, niente cartoni animati, e neppure Dick Van Dyke.
Appunto.
Come sia andata a finire la questione lo sappiamo, visto che - io per lo meno - si conosce quasi più il film del libro, Però Emma Thomson è spettacolarmente acida. Credo di voler diventare come lei mano a mano che invecchio. Tom Hanks, non proprio il mio attore preferito, fa la sua bella figura nei panni di Walt Disnery.
Ah, p poi c'è anche Colin Farrel. E ho detto tutto.
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Il secondo dei film-recupero l'ho visto stasera, nell'ultima serata del cineforum al coperto. Dalla prossima settimana all'aperto, Giove pluvio permettendo naturalmente.
Il film, dicevo, è Her, di Spike Jonze e con Joaquin Phoenix e la splendida voce di Scarlett Johansson (lei non si vede nemmeno in una sequenza del film) come protagonisti. Un po' lungo, un po' lento, il film non parla di tecnologia, pur essendo la tecnologia funzionale allo sviluppo della storia. Parla dei rapporti umani, della comunicazione, dell'estraniamento, dell'essere e del sentirsi soli. E lo fa con garbo e tanta malinconia. Quella malinconia a tratti struggente, che già avevo visto in Rachel in Blade Runner.
Va visto in lingua originale, perché non credo proprio che la voce della Johansson possa trovare una interprete in Micaela Ramazzotti.
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