by Pia Baldovin · 23 settembre 2014
La nuova serie di FOX ci fa vedere le vite di adolescenti ammalati presso il reparto pediatrico di un ospedale con un tocco di realismo magico.
Esiste alcuna persona in questo mondo a cui piace vedere bambini e ragazzini in sofferenza, affetti da malattie che non augurano a nessuno? No, e avete ragione a pensarla come me. E’ purtroppo questa la trama della nuova serie di FOX, Red Band Society che, sorprendentemente, non ci lascia con gli occhi pieni di lacrime grazie al tono comico e surreale mischiato tra tutto il dramma.
La serie è vista attraverso gli occhi – chiusi – di Charlie (Griffin Gluck), un ragazzo di 12 anni in coma nel reparto pediatrico dell’Ocean Park Hospital in Los Angeles, capace di sentire e capire tutto ciò che accade.
Il tutto inizia quando Jordi (Nolan Sotillo), un sedicenne con cancro, si reca presso l’ospedale per farsi visitare dal miglior chirurgo pediatrico: il bellissimo dott. Jack McAndrew (Dave Annable).
Come in tutte le teen series, troviamo la solita cheerleader bella quanto cattiva, Kara (Zoe Levin) con problemi di cuore – sia fisiologici che emotivi – per cui ha bisogno urgente di un trapianto, poi c’è Leo (Charlie Rowe) compagno di stanza di Jordi, anche lui con cancro, Dash (Astro) con fibrosi cistica e senza paura di vivere la sua vita da adolescente, e finalmente abbiamo Emma (Ciara Bravo), ragazza intelligentissima ma con un grave disturbo alimentare. Tutti loro organizzano una festa di “addio alla gamba di Jordi”, la quale verrà estirpata il giorno dopo per impedire il cancro di propagarsi. Così, i sei ragazzi diventano la Red Band Society. Tutti loro vengono seguiti dalla tosta infermiera Jackson (Octavia Spencer), che si prende cura di loro in tutti i sensi, ma senza lasciare vedere nessuno il suo cuore d’oro.
Questa nuova produzione della FOX, pur trattando temi molto pesanti e difficili da affrontare, ha un tocco di commedia che fa miracoli; è questo il motivo per cui continuerò a guardare. I difetti della serie fino ad ora sono; la strana presenza di Griffin Dunne, un ex-hippie ipocondriaco che abita nell’ospedale solo perché lascerà tutti i suoi soldi alla struttura una volta che sarà morto, e il fatto che è terribilmente poco realistico. Niente di ciò che accade nella serie potrebbe accadere nella vita reale.
Con solo 4.10 milioni di spettatori, Red Band Society - remake della serie catalana Polseres vermelles e sviluppata da Margaret Nagle – ha una lunga strada da percorrere se vuole evitare la cancellazione. Speriamo che possa migliorare prima di essere cancellata.
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