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RED CHRISTMAS (just a little Christmas Carol)

Da Carlo69 @F1Raceit
Appunti ferrari 166 interni

Published on dicembre 25th, 2012 | by Giulio Scaccia

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Red Christmas (just a little Christmas Carol), il racconto di Natale di Francesca Montomoli.

Si avvicinava l’ultima settimana dell’anno, una settimana speciale, da sempre e per tutti avvolta in un alone surreale, fatto di luci, promesse e sorrisi. Tutto un rincorrersi di salamelecchi e inchini, sventolare di mani e di cappelli, quasi che il tempo scorresse a ritroso e riportasse in vigore regole di bon ton antiche. Gentilezze inusitate fra vicine che solo una settimana prima si guardavano in cagnesco e strette di mano vigorose fra inquilini che all’ultima riunione di condominio se ne erano dette di tutti i colori.

Balconi traboccanti di luminarie, finestre come insegne di Broadway, borse ricolme di pacchetti scintillanti e la porta della chiesa sempre aperta a diffondere profumo di cera e prove di canto. E bimbi in punta di piedi per imbucare la letterina a Babbo Natale.

Vittoria aveva visto tanti di quei Natali nella sua lunga vita, ma nessuno mai gli era sembrato più insignificante di quello, costretta com’era a restare nel posto sbagliato ancora una volta.  Sbagliato? Nessun posto è sbagliato per una che si chiama Vittoria, basta stare accanto a un vincitore in fondo e il gioco è fatto. Come se fosse facile trovarlo un vincitore! Un vincitore mica si incontra dietro ogni angolo, un vincitore è una vera rarità.

Vittoria l’aveva cercato a lungo il suo vincitore, tutta in ghingheri e ben sistemata, lo aveva cercato con occhi sognanti e fiduciosi.  Ma gli anni erano passati senza vederlo arrivare, ormai si era fatta vecchia e sbiadita come una foto in bianco e nero e aveva perso da tempo ogni speranza.

“Ti chiamerò Vittoria” aveva detto così, accarezzandola dolcemente “Sei così bella che il tuo futuro non potrà essere che questo!”

Sarebbe stato assai meglio se non le avesse dato alcun nome, forse avrebbe avuto più fortuna. Perché non era il nome a contare, nossignori, ci voleva un vincitore e una volta che lo avevi incontrato, allora sì che  potevi invecchiare serena: tutti avrebbero continuato a levarsi deferenti il cappello per sempre. Invece lei, Vittoria, se ne stava chiusa in un cantuccio buio. Dimenticata. Si era arresa e nella sua tristezza non si era nemmeno accorta di quella strana stella che brillava in cielo da qualche tempo e che ogni giorno si faceva sempre più vicina…

“E’ lei, è proprio lei! Ve lo avevo detto. Un vero colpo di fortuna, non mi sarei mai immaginato di trovarla in posto come questo!”

Vittoria fu svegliata da un vociare concitato.  Sulle prime non capì, anche i pensieri si erano fatti lenti, ma quando l’aria gelida invase il suo rifugio cavalcata dall’eccitazione del gruppetto, fu percorsa da un brivido che non era di freddo.

“Ecco, vedete? Mi raccomando, deve essere pronta per Natale.”

“Non sarà facile, ce n’è di lavoro…”

Quel quartetto di giovanotti  le girava  intorno con aria dubbiosa, chi grattandosi il capo, chi strofinandosi il mento, mettendola in allarme.

“Dovete farcela, pagherò qualunque prezzo, ma dovete farcela! Mio padre farà salti di gioia. Ritrovare Vittoria! Sarà la più bella sorpresa della sua vita.”

La prelevarono in tutta fretta ma si occuparono di lei con garbo e dedizione, rimettendola a nuovo così bene che quasi non si riconosceva!

Chi l’ha detto che le auto non  hanno un’anima? La sua anima di metallo vibrò all’unisono col cuore del vecchio quando lo vide entrare nel garage della Factory . Con il  berretto di cuoio e gli occhialoni, come ai bei tempi andati, quando ancora sognavano di tagliare il traguardo per primi… Era così felice che avrebbe messo in moto i suoi dodici cilindri da sola, se solo avesse potuto, perché forse non avrebbe mai avuto una vittoria ma quest’anno fra i motori scoppiettanti sulle strade della Mille Miglia ci sarebbe stato anche il suo e mani e cappelli l’avrebbero salutata da vera regina. Lei un’autentica Ferrari 166.

L’emozione era così palpabile che più d’un ciglio si inumidì guardandoli. Lui si avvicinò appoggiandosi a un bastone e l’accarezzò con dolcezza. L’anima di metallo di Vittoria  si accese di rosso fiammante: lo sguardo del suo vecchio compagno di viaggio valeva assai più di una vittoria.

 

Francesca Montomoli – Natale 2012

(www.francescamontomoli.com)

 


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