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Red stinks.

Creato il 19 novembre 2010 da Nina

RED STINKS.

Non so se ne avete mai sentito parlare, mi riferisco al PinkStinks, un movimento inglese relativamente giovane creato da due sorelle (ovviamente mamme) socilamente attive e militanti che hanno lanciato questa campagna contro la pinkification, ovvero la fissa del rosa a tutti costi per le femminucce. Dietro questa apparentemente innocua scelta cromatica si celerebbe, per loro, il demonio, il mondo malato e perverso dello stereotipo di genere che troppi danni ha fatto rovinando generazionin di promettenti donne. La loro vita è stata distrutta dal rosa.
Questo accade perchè il mercato e i media propongono alle bambine un modello di riferimento massificato e omologato, che le condizionerebbe  fino a farle identificare con il ruolo che la società ha scelto per loro. Il ruolo di brave mogli, miti e sottomesse, che cucinano/lavano/asciugano/curano/accudiscono/sognano il principe azzurro. Una sottospecie di donna rassegnata al male minore, che ha perso il libero arbitrio, è sprovvista di spirito critico e che a causa dei giocattoli sbagliati è diventata incapace di scegliersi e crearsi la sua vita. Una deficiente, insomma,  un'inetta.
No dico scuusa, ma pure io da piccola amavo il rosa e derivati. Checazzostaiadì??
Come a dire: troppe fate e principesse, troppi pentolini e cucinine e "signooora mia, vuole un po' di tè?" (non ditemi che non ci giocavate anche voi?), troppo rosa in tutte le salse, uguale mia figlia diventerà una casalinga frustrata senza ambizioni, anoressica come le modelle che ammira e la colpa sarà tutta della Barbie.
Ora volgio dire, senza addentrarmi nella discussione tanto vi ho messo il linketto, as usual (e chi è interessata al solito si documenta e si fa una sua idea), di che stiamo parlando? Di un reale problema? No.
Che mi verrebbe da aggiungere per tutte ste mamme inparanoiate che da piccole amavano il rooosa, e giocavano  pure loro a "signooora mia" e con la Barbie ( e non provassero a negare), chiederei loro: qual è il problema? Fortunate voi che potete considerarla  una questione davvero preoccupante.
L'altra metà del mondo (femminile intendo) è, invece, occupata a fare altro e non avverte l'urgenza.
E in quella metà mi ci metto pure io. E per questa metà in cui mi trovo i probelmi, come dire, so altri. Che te li risparmio, che è meglio.
E così anche io, ispirata dal nome dell'associazione iglese, voglio attribuire un colore a questo problema e lanciare  la mia di campagna di boicottaggio.
La chiamerò RedStinks! Che il Rosso pure puzza e fa schifo. Ecco.
Ogni riferimento cromatico non è casuale, e poi è che, scusate tanto, serve qualcuno che rappresenti anche la nostra categoria di donne che putroppo non può ancora occuparsi di queste cose: teorizzare e speculare su questioni "rosa".  Noi siamo ancora ferme al rosso, porcaputtana.
Il semaforo non scatta, maledetto!
Noi siamo quelle che le questioni sul rosasì/rosanò, che modello di riferimento offro a mia figlia, che giocattolo le compro sennò le rovino la vita, non sono preoccupazioni, sono La. Botta. Di. Culo.
Sono il 6 al superenalotto, sono il P-a-r-a-d-i-s-o. Non l'ho mai visto però ci voglio credere.
Non so se mi spiego.
Perciò oggi nasce ufficialmente, qui, sul mio bloggetto, il RedStinks, appunto.
La prima campagna di boicottaggio contro il Rosso. Che devo dire ci rappresenta di più.
Colore maledettamente odiato, latore di sventura e sofferenza.
Che non ce la facciamo più. Và detto.
Che non lo vogliamo più vedere. E' un dato di fatto.
Che c'ha altamente rotto le palle. E' definitivo.
E voi? Aderite?

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