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Redditometro 2013, ecco le ultime modifiche

Da Mrinvest

Con il redditometro 2013 i pensionati possono stare tranquilli. E niente controlli per scostamenti annui reddito/consumi inferiori a 12 mila euro

Redditometro 2013, ecco le ultime modificheIl panico potrà in gran parte rientrare per le famiglie italiane, con riguardo al cosiddetto redditometro 2013. Le modifiche che l’Agenzia delle Entrate ha da poco apportato allo strumento di verifica fiscale sui contribuenti dovrebbe evitare di mettere sotto torchio la gran parte dei casi ad oggi considerati a rischio controlli, i quali controlli saranno adesso maggiormente mirati ad accertare le situazioni più eclatanti di evasione.

L’Agenzia delle Entrate ha annunciato due modifiche essenziali nel redditometro 2013: saranno sottoposti a verifica solo i nuclei familiari i cui consumi nell’anno risultino superiori al reddito dichiarato di almeno

12 mila euro (cosiddetta “franchigia” di mille euro al mese); in pratica non saranno presi in considerazione gli scostamenti inferiori a 12mila euro. Inoltre i pensionati che vivono della sola pensione non saranno mai soggetti a controllo.

La conseguenza di queste due novità è che potranno dormire sonni tranquilli i percettori di una pensione, perché, se questa rappresenta la loro unica fonte di reddito, non scatteranno verifiche nei loro confronti. Inoltre, i piccoli scostamenti tra consumi e reddito non saranno oggetto di esame da parte del Fisco, ma solo qualora i consumi dovessero risultare superiori al reddito dichiarato di oltre 12 mila euro annui. Dunque, nel controllo del redditometro 2013 dovranno finire solo i casi più eclatanti di scostamento tra redditi e tenore di vita, in base ai consumi.

Sulla base delle tabelle statistiche diramate dal Direttore Generale Attilio Befera, ecco chi non sarà certamente sottoposto a verifica. Prendiamo un nucleo familiare composto da una coppia con due figli. Se vive nel Nord Est, i controlli non scatteranno per redditi dichiarati sopra i 12.647 euro; nel Nord Ovest sopra i 14.184 euro; al Centro sopra i 9,971 euro; al Sud sopra i 7.970 euro e nelle Isole sopra i 4.579 euro. Solo per cifre dichiarate sotto tali soglie potrebbero scattare le verifiche per i contribuenti, in quanto considerati soggetti a rischio evasione.
I controlli saranno 35 mila l’anno e riguarderanno i redditi dichiarati a partire dall’anno fiscale 2009 (dichiarazione dei redditi 2010).

Le associazioni dei consumatori Adusbef, Codacons e Adiconsum hanno comunque annunciato ricorso contro il redditometro 2013 perchè incostituzionale, soprattutto per il fatto che l’onere della prova per discolparsi e giustificarsi resta a carico del contribuente (mentre dovrebbe essere il contrario), ma anche per la retroattività dei controlli.
In particolare, Adusbef ha annunciato che farà ricorso al Tar per la violazione degli articoli 3, 24 e 53 della Costituzione e dello Statuto del Contribuente. Le altre due associazioni faranno ricorso in tutti i gradi presso le commissioni tributarie.


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