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Regali di Natale per chi ama libri e viaggi

Creato il 13 dicembre 2014 da Patrickc

Da Mumbai a New York, da Tokyo alla Patagonia, qualche idea regalo (o consiglio di lettura) per chi ama viaggiare sui binari di immagini e parole.

Chi ama i viaggi spesso (ma non sempre) ama i libri, non solo quelli di viaggio. Forse perché viaggiare fisicamente con il corpo o con l’immaginazione sono cose più simili di quanto si possa pensare e a volte si confondono. Non farti spaventare dal fatto di regalare un libro a chi magari ne ha già molti. Chi ama i libri ama riceverli, specialmente se non prendi il primo bestseller che trovi al supermercato, ma se lo hai scelto perché dice qualcosa di te e qualcosa di lui o lei.

Ecco qualche libro di viaggio che mi sento di consigliare, tutti in stampa e disponibili: quasi tutti li ho letti o comprati quest’anno. Ho cercato di evitare i super classici – che magari i viaggiatori rischiano di avere già  (quindi niente Terzani e Kapuscinski, per dire) – e li ho divisi per Paese e tema e con una o due parole riassuntive alla fine. Preciso però una cosa: i libri di viaggio sono belli anche quando non si ha intenzione di partire per quel Paese a breve. Anzi, spesso in questo caso lo sono ancor di più. E’ bello sorprendersi.

Libri di viaggio sull’India

Imperi dell'Indo

Imperi dell’Indo

  • Maximum City, Bombay città degli eccessi, di Suketu Mehta (Einaudi) – non è un libro di viaggio in senso stretto, ma è pur vero che Bombay (o Mumbai, come si chiama ora) è più di una città. L’autore ritorna alle origini e compie un viaggio nella metropoli e in sé stesso, trasmettendo colori e odori della città, raccontandone anche la rapida trasformazione. E chi ha letto Shantaram o Giochi Sacri – altri due grandi libri su Bombay – li ritroverà fra le righe. Reportage.
  • Imperi dell’Indo di Alice Albinia (Adelphi) – l’ho adocchiato da tempo e non l’ho ancora letto, solo avidamente sfogliato anche perché è un po’ costoso (30 euro). Racconta uno straordinario, avventuroso, viaggio lungo il fiume Indo, dal Pakistan al cuore dell’India, un percorso che si intreccia con la storia millenaria di questa zona. Non l’ho letto, ma Enrico Guala – che lo ha recensito come libro del mese – lo definisce “bellissimo” e descrive così: “è insieme romanzo di viaggio e indagine storica, trattato di geografia umana e lucida riflessione sul subcontinente indiano di oggi”. E di Enrico mi fido. Impegnativo. 
  • Ladakh, tra Terra, Cielo e Gompas di Enrico Guala (La memoria del mondo) – concludo proprio con un libro di Enrico Guala. E’ una sintetica guida al Ladakh, l’India himlayana, e alla sua cultura e religione. Ma è anche un libro traboccante di splendide fotografie, che fa venir voglia di partire solo a guardarle. Consigliato anche a chi non ha in programma un viaggio a breve, naturalmente. Questa è la pagina sul blog di EnricoFa sognare.

Libri di viaggio sul Giappone

  • Autostop con Buddha, di Will Ferguson (Feltrinelli) – Lo stile è quello alla Bill Bryson, ironico e brillante, in cui esplicita un po’ l’amore e odio che provano tanti stranieri che risiedono in Giappone.

    E il viaggio è stupendo: un percorso in autostop dall’estremo sud all’estremo nord del Giappone. E’ un viaggio ‘fra’ i giapponesi perché l’autostop apre all’autore squarci sulla vita quotidiana delle persone, ma pure le porte delle loro case. Ne avevo già scritto qui. Non solo ironia.

  • Non ci sono più i giapponesi di una volta, di Keiko Ichiguchi (Kappalab) – Keiko Ichiguchi è un’autrice di manga che vive a Bologna dal 1994. Ha scritto tre libri con curiosità, aneddoti, storie dal suo Paese di origine e questo li raccoglie tutti. Sono scritti in modo diretto, scorrevole, ironico, organizzati in brevi capitoli. E’ una lettura scorrevole ed è il tipo di libro che si può leggere disordinatamente, saltando avanti e indietro. Più che un libro di viaggio è un viaggio nel Sol Levante. Per ‘impallinati’ del Giappone.
  • Tokyo Orizzontale (Piemme), di Laura Imai Messina – Non è un libro di viaggio. Ma i quattro protagonisti che si cercano, si sfiorano, si incontrano, si muovono continuamente per la capitale giapponese. E il libro è colmo di descrizioni ricche, intense e soprattutto originali di Tokyo, che per una volta viene raccontata come una città calda e sensuale e non (solo) fredda e disorientante. E’ l’aspetto che più mi è rimasto impresso del libro. L’autrice ha un bel blog: Giappone mon amourSensuale.
  • Orizzonte Giappone, mio (goWare) –

    Ok non potevo non mettermi, no? Sono un po’ in imbarazzo dopo libri così però ecco, segnalo anche il mio breve libro di viaggio sul Giappone. Ma visto che non sarebbe giusto auto-recensirmi puoi per esempio leggere cosa ne scrivono Biblioteca Giapponese o Libri di viaggio. Il libro nasce come ebook, però  c’è anche in versione cartacea solo su Amazon e per Natale si è ancora in tempo a farselo spedire (oppure, se abiti a Bologna, Ravenna, Faenza puoi contattarmi perché ne ho qualche copia per consegna a mano occasionale). Se vuoi usare il libro come guida su questo blog trovi un po’ di extra, fra i quali tutti i locali e i posti citati. Semplicemente… mio.

Libri di viaggio sull’Islanda

  • Tutta la solitudine che meritate, di Claudio Giunta e Giovanna Silva (Quodlibet Humboldt) – E’ uno strano libro, dal titolo secondo me bellissimo: un po’ libro di viaggio, un po’ saggio, un po’ guida turistica, un po’ libro di fotografie (molto belle). Offre un’interessante panoramica sull’Islanda, per quanto un po’ parziale. Parte scrivendo che non si viene in Islanda per la cultura, ma poi per quanto riguarda la natura selvaggia e spettacolare dell’isola, unica al mondo, a parlare sono soprattutto le foto. Però mi ha fatto venire una terribile voglia di tornarci. Ne scrive No Borders Magazine, un po’ stranamente assieme al mio libro (splendida sorpresa, perché amo sia Islanda che Giappone). Nordico.

Libri di viaggio sugli Stati Uniti

  • L’america perduta, di Bill Bryson (Feltrinelli) – Un autore che è stato scoperto tardi in Italia. Io lo avevo scoperto nella libreria dei miei nonni in Inghilterra e negli anni ’90 i suoi libri li ordinavo alla Feltrinelli international di Bologna e li consumavo in pochi giorni. In inglese è fantastico perché Bryson scrive benissimo mentre in italiano perde un po’ di smalto. Ma questo libro sulle peregrinazioni alla ricerca di un’America che sta sparendo è allo stesso tempo divertente e struggente (mica facile). Leggero.

  • Città aperta, di Teju Cole (Einaudi) – Per viaggiare non serve andare lontano. Ormai è diventato quasi un luogo comune e non sempre è vero. Teju Cole però nelle sue camminate, che racconta con parole e qualche foto, riesce a tirar fuori l’anima dalla sua New York. Ha scritto anche un breve libro su Lagos, la sua città di origine, in Nigeria. Denso.
  • Tutte le mie preghiere guardano verso Ovest, di Paolo Cognetti (Edt) – Paolo Cognetti mi piace molto. Questo breve libro è un viaggio culturale, sentimentale e soprattutto gastronomico nel grande frullatore di New York, città dove si sente che l’autore ha lasciato il cuore. Fa venir voglia di tornare nella Grande Mela e… di mangiarsene un po’. Appetitoso.
  • New York low cost di Alice Avallone e Leonardo Staglianò (Bur) – Ok è una guida e non volevo inserire guide, ma questa l’ho inserita perché è sui generis. L’ho sfogliata e ho subito trovato un sacco di cose interessantissime, di spunti e idee per il prossimo viaggio a New York, spero non troppo lontano. Dimenticavo, Avallone e Staglianò sono due delle firme del blog/magazine Nuok. Per chi è in partenza.

Libri di viaggio sull’Africa

  • Fiume di sangue, un viaggio nel cuore infranto dell’Africa, di Tim Butcher (Corbaccio) – Come spesso accade per i viaggi estremi ad affascinare, ancor prima di aver letto una sola parola, è già il percorso, la cartina. Butcher risale il fiume Congo seguendo il percorso seguito nell’800 da Henry Morton Stanley (quello di ‘Il dottor Livingstone, suppongo). Si sposta in moto, a piedi, con piroghe sul fiume per compiere un viaggio eccezionale che diventa anche un viaggio nel tempo e nella storia, affrontando temi come il colonialismo che hanno segnato la storia di questo “continente mancato”, di cui il Congo diventa un simbolo. A tratti sembra un romanzo distopico, tipo La strada di Cormac McCarthy. Duro.
  • E poi c’è il libro di Teju Cole su Lagos, citato poco fa. Si intitola Ogni giorno è per il ladro (Einaudi)

Libri su viaggi lenti (a piedi, in treno)

  • Camminando, di Davide Sapienza (Lubrina) – Davide Sapienza ha la capacità di scrivere di viaggio in maniera poetica ed originale andando oltre i riti del genere. Sono brevi racconti, frammenti di pensiero, spezzoni di viaggio e di vita, legati da qualcosa di indecifrabile. Ci si sposta fra i posti conosciuti e intimi e quelli lontani, del nord, solo apparentemente slegati. Si uniscono in una dimensione che va oltre gli spazi fisici, anche oltre il pensiero. Camminare, per Sapienza, è “fare oscillare il corpo come un recettore nello spazio”, è l’azione che ci permette di comprendere la “pienezza del presente che poi lentamente svanisce e diventa vita”. Un libro da assorbire un po’ alla volta, a passi lenti. Intenso.

  • Senza Volo – storie e luoghi per viaggiare con lentezza, di Federico Pace (Einaudi) – Libro singolare. Una raccolta di piccoli racconti su viaggi brevi e lunghi compiuti senza prendere l’aereo. Sono racconti ben scritti, descrittivi ma colti, pieni di citazioni. In fondo a ciascuno c’è una breve scheda sul viaggio, con il costo, un link, la distanza percorsa. Non l’ho finito, anzi appena iniziato. Sono viaggi che fanno sognare, anche se la brevità di ogni brano lascia la sensazione di qualcosa di incompiuto. Qui il sito del libro. Ispirazione.
  • L’ultimo treno della Patagonia, di Paul Theroux (Baldini & Castoldi) Avrei inserito molti altri libri di Theroux, uno dei miei scrittori di viaggio preferiti. Ma questo – uno dei pochi che non ho letto – sembra l’unico disponibile in italiano (tutto Paul Theroux fuori catalogo, ma scherziamo?). E allora lo metto perché per me Theroux, col suo sguardo colto, attento, coinvolgente – a volte un po’ narcisistico, va bene – è una sicurezza.
  • Back to the wild di Chris McCandless (No Borders Magazine) – Foto, scritti, cartoline inedite di Chris McCandless/Alex Supertramp, il viaggiatore che ha ispirato il libro Nelle terre estreme di Jon Krakauer e il film Into the Wild, tradotti grazie a No Borders Magazine. Un libro unico. Non so se la spedizione riuscirà ad arrivare in tempo per Natale ma se non siete lontani da Firenze, domani (domenica 14 dicembre) alle 19 il libro viene presentato in occasione dell’inaugurazione della mostra Verso Est, che racconta cinque anni di viaggio di Angelo Zinna. Un secondo motivo per esserci (e se riesco ci sono anch’io). Unico.

Altra carta in viaggio: riviste, guide, manuali

  • Scrivere la natura, di Franco Michieli e Davide Sapienza (Zanichelli) – Sarebbe un manuale, perfetto per chi scrive e ama camminare all’aria aperta. Ma in realtà è un bellissimo saggio sulla scrittura e sulla natura, altro che manuale. Ne avevo scritto qui. Per chi ama scrivere. 
  • Il vino degli altri di Andrea Scanzi (Mondadori) – Avrei inserito volentieri Il romanzo del vino di Roberto Cipresso o, sempre di Scanzi, Elogio dell’invecchiamento ma non sono disponibili (ecco, compilando questa lista mi sono reso conto di quanti libri recenti e famosi sono già introvabili), quindi cito il meno riuscito dei tre, ma pur sempre bello. Sì è proprio quello Scanzi lì e personalmente quando scrive di vino lo preferisco decisamente a quando tratta di politica. Questo è un viaggio fra Italia ed estero, abbinando un vino famoso straniero a un ‘gemello’ italiano. Un viaggio affascinante e che riserva molte scoperte. Enologico.
  • Guide di viaggio – I viaggiatori spesso amano le guide, leggerle, sfogliarle. Quindi se hai idea che abbia in programma un viaggio o bisogno di ispirazione puoi anche regalargli una guida. A mio avviso le più belle da leggere sono le Routard (ironiche e scorrevoli) e le Polaris (dense e piene di informazioni culturali). Le Marco Polo sono economiche e ideali per un regalo. Le Lonely Planet e le Rough guide praticamente una sicurezza, specie se sai già dove i destinatari del regalo vogliono andare. Qui dico la mia sulle guide. Utili.
  • Riviste - Per chi legge in inglese e ha gusti un po’ sofisticati. Perché non regalare un bell’abbonamento annuale a Boat Magazine? Sono due numeri, ma terranno impegnati a lungo. Boat è una rivista di cultura e viaggi unica, a partire dal metodo che segue: la redazione si sposta per alcuni mesi in una città, intervista scrittori, personaggi, gente comune. Scatta foto, cerca storie interessanti. E poi racconta la città in un numero della rivista (a tiratura limitatissima). Ci si abbona qui, con 25 sterline all’anno. E il numero 8, appena uscito, è su Los Angeles. Qui si può leggere il numero 1, su Sarajevo. Raffinata.

Non è abbastanza? Trippando ha pubblicato i suoi 30 consigli libreschi per Natale. E Angelo Zinna ha un bel post di regali per viaggiatori: 37 cose (di viaggio) che puoi regalarmi per Natale.

Hai qualche altro consiglio? Scrivilo nei commenti!

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