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REGALO DI NATALE (1986) di Pupi Avati

Creato il 29 settembre 2011 da Close2me

regalo_di_nataleDopo le prime, eccellenti prove horror del regista bolognese e la discreta fase nostalgico/drammatica contraddistinta da titoli come Una gita scolastica (1983) e Festa di laurea (1985), Regalo di Natale segna l’atteso ritorno ad atmosfere più fosche, intrise di quel cinismo e di quel livore che Avati sembrava aver definitivamente messo da parte.
“Vigilia di Natale. Lele, Ugo, Stefano e Franco, amici di vecchia data decidono, di nascosto dalle rispettive famiglie, di riunirsi in una villa per giocare a poker. Alla partita è stato invitato un misterioso e danaroso industriale, l’avvocato Antonio Santelia. Lele è un perdente nato, Ugo è uno sfortunato venditore di articoli per la casa separato da una moglie che non vede mai, Stefano è un istruttore di ginnastica in sospetto di omosessualità, Franco un esercente oppresso dai creditori”
Il film, indubbiamente tra i migliori mai girati sul poker, rappresentò nondimeno una “sfida” dal punto di vista produttivo, su più fronti: Avati rinunciò al forte peso narrativo delle figure femminili nel suo cinema, in questo caso ridotte a mere presenze di contorno (i flashback sentimentali di Franco sono funzionali solo per capire il rapporto ed i successivi screzi con Ugo). Abatantuono, reduce dai flop commerciali di Attila flagello di Dio (1982) ed Il ras del quartiere (1983) cercava disperatamente una nuova collocazione attoriale, che gli permettesse di superare per sempre l’empasse cabarettistica del terrunciello. George Eastman (Luigi Montefiori), dopo una vita dedicata al glorioso cinema di genere, ottiene la preziosa occasione di confrontarsi col cinema d’autore, lontano anni luce dai budget risicati e dai ritmi frenetici delle produzioni di serie B. Ma il miracolo è dietro l’angolo, grazie ad una sceneggiatura colma di dialoghi folgoranti (firmati sempre da Avati), la fotografia raffinatissima di Pasquale Rachini ed un’interpretazione, quella del grande Carlo delle Piane, che svetta magistralmente sulle pur notevoli performance dei colleghi. Il suo avvocato Santelia (premiato col Leone d’oro al festival del cinema di Venezia) entra di rigore tra i villain più affascinanti del cinema Italiano: acuto e forbito, ponderato nella propria acredine, non è tuttavia immune dalle pulsioni erotiche più basse, sempre esplicitate con la più disarmante educazione!.
Un film che restituisce, fino al geniale epilogo, tutti i chiaroscuri che caratterizzano il tavolo da gioco, seducente e fortunato per alcuni, disgraziato o avverso per altri. Curiosità: lo stesso regista dichiara, in un’intervista presente nell’edizione DVD, che la partita descritta nel film fu realmente giocata a Montecatini Terme negli anni ’60. Sarà vero? Lasciamo aperto il mistero, resta di fatto che a raccogliere l’eredità del poker sono oggi i moderni casinò online, nuova frontiera e materializzazione del tradizionale tavolo verde, con ampia gamma di giochi, dalle slot machine alle classiche roulette e blackjack.


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