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Reggio: gli studenti del collettivo unirc studiano la questione palestinese

Creato il 20 novembre 2010 da Stefanoperri

palestina2di Stefano Perri (da www.strill.it) – Un’intera giornata dedicata alla questione palestinese per il Collettivo UniRC della Mediterranea. Sono infatti due le iniziative promosse dal gruppo universitario reggino.

La prima, svolta al mattino presso l’aula magna della facoltà di Architettura, era rivolta soprattutto agli studenti dell’Università. La seconda in serata al Centro Sociale Angelina Cartella aperta ai cittadini.
Base della discussione stata la presentazione di un libro che racchiude gli atti di un convegno sul Sionismo del 2009: “Palestina, una terra cancellata dalle mappe – dieci domande sul sionismo”.

Ed intorno ad esso si sviluppa una discussione schietta, priva dei filtri del politically correct, anche grazie al carattere degli oratori, tutti conoscitori non solo teorici, ma anche materialmente presenti a più riprese nella terra mediorientale.

Il dibattito è aperto da Mila Pernici, del Forum Nazionale Palestina, che espone sinteticamente il contenuto del libro, evidenziando come ci siano anche molti ebrei (che pure hanno contribuito alla stesura del libro) che condannano l’operato dello stato di Israele nei confronti dei Palestinesi. Un passaggio significativo riguarda infatti la laicità dello Stato, messa a repentaglio dalla proposta sulla cittadinanza del Consiglio dei Ministri israeliano che imporrebbe a tutti i cittadini di prestare giuramento sullo stato “ebraico” di Israele, ponendo quindi una condizione religiosa che agli occhi degli organizzatori si prefigura come discriminatoria nei confronti di tutta la popolazione che in realtà è molto eterogenea.

Punta i piedi sul profilo dell’informazione invece il giovane Stefano, militante del Collettivo Autorganizzato Universiario di Napoli, che ha esposto l’esigenza di sopperire alla carenza di notizie veritiere degli organi di comunicazione di massa. L’università in questo senso dovrebbe appunto sopperire a queste carenze, non piegandosi a logiche economiche e geopolitiche ma affrontando la discussione senza i filtri politici occidentali, portando quindi un pensiero libero.

Il miglior modo per farlo è ovviamente dare la parola a chi la Palestina la vive più da vicino: Geahd Othman, dell’Ass. Lo Squardo di Handala, palestinese, ha raccontato con parole crude e sincere le umiliazioni che un intero popolo subisce ogni giorno. Dall’impossibilità di movimento, i coprifuoco imposti, i posti di blocco che nell’intero territorio sono quasi 800, fino all’isolamento mediatico e fisico che vivono i palestinesi, sistematicamente privati delle proprie case e terre in seguito all’avanzata delle colonie israeliane.
In chiusura l’esperienza nei campi profughi palestinesi di Nando Primerano ed Enzo Infantino, che con l’ausilio di numerose immagini hanno raccontato i loro viaggi in quelle terre martoriate.

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