I Monologhi di Sana – Rubrica
Mi intreccio i capelli,
sottolineo di nero la riga degli occhi,
un sorriso di rubini splendenti.
Ho provato a essere semplicemente me,
in un moto di umiltà,
ma non funziona;
non sono abbastanza buona,
non sono abbastanza umile.
E allora tornerò a essere quello
che da sempre mi diverto a dipingere.
Regina di Babilonia,
criptica e inacessibile.
Regina di Babilonia,
dalle mille e una facce.
Impenitente e derisoria,
crudele quanto basta.
Costruisco un regno di passioni terrene
che non lasciano spazio
ai rimpianti del cuore.
Avvillupperò le menti in spirali di fumo,
renderò immemori di ogni dolore
tutti coloro che mi adoreranno.
È solo la maschera
che tutti vogliono vedere:
incarnato pallido
e sorriso ammiccante.
Costruisco volte di sogni,
indosso sopravvesti di malizia;
l’importante è non svelare mai i segreti
che costituiscono la propria coscienza.
Mi incorono
con perle d’imperfezione
e follia
attendendo la folla che resterà abbagliata
dallo scarlatto delle passioni
implorando ancora,
un’altra volta,
un’altra notte,
per osannare la maschera della rabbia e dell’audacia.
Fermerò gli ingranaggi del tempo,
aprendo portali su mondi sconosciuti
e desideri non raccontati;
farò scattare i fermagli che incatenano
le bramosie più impure,
liberando quei demoni
che atterriscono e attraggono.
Lascerò che l’universo non abbia più ordine
perchè il caos
sarà tutto mio.
Unica bussola,
stella-guida in questa dispersione,
Regina di Babilonia.
Signora di un finto paradiso perduto.
Regina di Babilonia,
piccolo demone, voce armoniosa,
anima di vento e fuoco.
Incessante canterò a ciò che non si vede,
di cui non ci si cura
nella speranza che sparisca.
Tendo la mano a una freddezza scheggiata.
Sola detentrice
della chiave
per la spirale oltre la notte;
distruttrice di ordine e confini.
Regina di Babilonia,
inconfessato peccato
di tutti.