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Regionali: dalla Sicilia, un forte segnale di libertà per il voto

Creato il 13 novembre 2012 da Lanzaron @lanzaron
Regionali: dalla Sicilia, un forte segnale di libertà per il voto La mafia si è astenuta dal voto nelle recenti elezioni regionali. La prova sarebbe questa: su circa 7000 detenuti nelle carceri siciliane soltanto una quarantina hanno chiesto di andare a votare.
Evidentemente dall'esterno non è arrivato alcun ordine di scuderia per indirizzare il voto verso i candidati all'Ars amici degli amici.
Molti si sono chiesti perché anche la mafia è stata assenteista come la maggior parte dei normali cittadini.
E ci sono state varie tesi: una è stata quella di «bambole, non c'è una lira» per cui in una Regione carica di debiti sperare in appalti lucrosi è inutile per un triplice ordine di motivi: la scarsità degli appalti stessi, l'inavvicinabilità degli esponenti del prossimo governo regionale e infine l'attenzione mirata degli investigatori in caso di operazioni sospette. Ormai i soldi che ancora girano sono tra Roma, il Piemonte e la Lombardia.
Qualche altro ha motivato l'assenteismo con il fatto che i candidati hanno evitato accuratamente di incontrare malavitosi piccoli o grandi perché ormai le microspie o beccano te, oppure quello con cui tu parli, e prima o poi ti arriva qualche avviso di garanzia.
Questo test siciliano è importante anche per la legge elettorale nazionale di cui si sta discutendo, perché, visto che in Sicilia non c'è stata nemmeno l'ombra del voto di scambio, allora si può reintrodurre senza troppi timori la libertà di scelta degli elettori di votare il candidato che vogliono. Questo limita il potere delle segreterie dei partiti di scegliere chi deve essere eletto, ma nel contempo restituirebbe al cittadino il suo diritto di voto libero. Certo tenere tutti sotto controllo non sarebbe facile, ma la tendenza è a favore di votazioni senza trucchi.
La Sicilia, oltre al forte astensionismo, all'elezione di Crocetta e al successo dei grillini, ha dato al Paese anche un segnale di libertà per il voto.

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