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Regione Lombardia: esercito di dirigenti e direttori, sedi staccate misteriose. Ma a che servono?

Creato il 12 luglio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

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Che chi lavora per la pubblica amministrazione debba essere rispettato per il suo impegno e le sue qualità è Bibbia. Dello Stato e delle sue articolazioni locali abbiamo un estremo bisogno per sopravvivere, ma servirebbe anche buon senso in un periodo di recessione come questo. In Regione Lombardia, mentre l’ex direttore generale Nicolamaria Sanese ha qualche problema con la giustizia, l’organizzazione del personale data da Formigoni, diventato all’improvviso un grande esperto di agricoltura, di fatto non è cambiata e nemmeno sono sparite stranezze e apparati elefantiaci e improduttivi.
Stupiscono di questi tempi le spese per il personale in rapporto alla strana organizzazione del lavoro e rispetto all’inefficacia sprecona della Regione. E ha stupito il Pd che ha votato Roberto Formigoni presidente della Commissione agricoltura, dopo anni di critiche (?!?). Ci sono molti dipendenti che guadagnano sempre meno, grazie al contratto che non viene rinnovato e ai prezzi che salgono, e tanti dirigenti e varie sedi di cui non si capisce bene la ragion d’essere. Cercheremo di capirla, ma sarà una fatica improba.
Di fatto la Regione Lombardia ha ben 2800 impiegati distribuiti fra la sede di Milano e le sedi territoriali. Curiosamente c’è una sede staccata anche a Milano, città sede della Regione stessa. Questa sede decentrata dovrebbe tenere i rapporti tra cittadini e istituzioni di Milano e la sede centrale di Milano, e informare su quello che fanno i colleghi della stessa città (?!?). Non basta un computer? qualche dirigente in meno? Se diciamo che è un doppione siamo malvagi? Ogni città capoluogo di provincia ha la sua sede, tuttavia ce n’è una anche a Roma e una a Bruxelles. Nell’era delle email e della posta elettronica certificata un romano scrive alla sede di Roma che poi si rivolge a Milano? Obiettivamente non capisco. Oggi il personale e le relative spese potrebbero essere impegnati in modo più utile ai cittadini, che non per le pubbliche relazioni o fenomeni misteriosi di burocrazia interna.
Lo squilibrio che si nota nell’organizzazione del lavoro non è adeguato a uno Stato che chiede continui sacrifici ai contribuenti onesti, bensì a un impero incontrollato.
Ci sono in Regione, infatti, un direttore ogni 56 impiegati, un dirigente ogni 16,87 impiegati. In tutto 50 direttori centrali e generali (100mila euro l’anno lordi non sono affatto un’eccezione), ben 163 dirigenti di unità organizzativa e di struttura e anche 596 posizioni organizzative.
Un numero spropositato di direttori e dirigenti e quadri ben pagati, molto ben pagati, sui 3mila al mese o più. Il loro curriculum non è sempre pubblicato sui siti della Regione, come nel caso della sede staccata di Cremona.
Che lavorino tutti, certo, ma con stipendi equi per tutti, proporzionati, e con un’organizzazione veramente efficiente e produttiva, non così. Non si capisce l’utilità del labirinto bizantino di uffici e scrivanie.
Nelle sedi provinciali si trovano circa 400 dipendenti. Perché? A Bergamo 53, a Brescia 46, a Como 32, a Cremona 39, a Lecco 21, Lodi 30, Milano 35, Mantova 32, Monza 30, a Pavia 46, a Sondrio 32 e a Varese 38.
In ogni sede un dirigente di unità organizzativa e 3 o 4 quadri.

E per fare che cosa? Ecco il link di Spazio Regione Lombardia

Se voglio conoscere un progetto dell’Aler o dell’Asl, perché non dovrei andare all’Aler o all’Asl bensì a Spazio Regione?
E se ho un problema serio con la Regione perché non rivolgermi direttamente a Milano agli uffici dove si prendono le decisioni nei vari settori?

l’infocomuni non ti risparmia nulla, saprai tutto. Bene, ma il mio Comune non lo sa che esistono le opportunità offerte dalla Regione? E se non lo sa, perché Sanese in tanti anni non è riuscito a farglielo sapere? Oppure perché il Comune stipendia dipendenti così disinformati?

Schede monotematiche, redatte in versione semplificata, che riguardano bandi e iniziative rivolti ai Comuni. Ogni spazioREGIONE le invia, via fax o posta elettronica, ai Sindaci dei Comuni del proprio territorio.
Qui di seguito sono riportate le schede relative ad iniziative ancora aperte.

Distretti del Commercio verso Expo 2015 (71 KB)Voucher digitale – Sistema Informativo Unico (94 KB)Sostegno del welfare aziendale-interaziendale e della conciliazione famiglia-lavoro (87 KB)Rete Mobility Manager (71 KB)Finanziamenti per Centri di raccolta rifiuti urbani e assimilati (70 KB)Interventi a sostegno dell’agricoltura in aree montane (103 KB)Rilevazione dei servizi erogati dai Comuni (83 KB)Requisiti box detenzione cani e gatti (80 KB)Soccorso di animali (74 KB)Servizi Abitativi a Canone Convenzionato (SACC) (102 KB)

Soccorso di animali? Le Asl hanno fior di veterinari. Perché non chiedere direttamente a loro?

Aboliranno le Province? Un bel guaio. I Comuni dovranno sostituirle e le sedi staccate della Regione parranno ancora più inutili e costose.

In particolare a Cremona il personale è in totale 39 (di cui due comandati da altri enti, ma era proprio necessario? sarebbe interessante conoscere la loro provenienza politica) , tolti il dirigente, i tre quadri e altri addetti vi è un quadro ogni 7.33 persone Nelle altre sedi i rapporti sono più o meno uguali

La retribuzione dei direttori e dei dirigenti consta di tre voci principali, come altrove. La retribuzione tabellare che corrisponde alla qualifica di dirigente, quindi uguale per tutti (3.625,42 euro lordi al mese).
L’indennità di funzione ( che varia a seconda del livello orizzontale dirigenziale (c’è il livello C, C1, C2, C3), dell’attribuzione di funzione specialistica ecc…)
Il salario di risultato (il premio incentivante) oltre al salario per eventuali interim.
I direttori centrali e generali percepiscono in media quasi 145.000 euro lordi all’anno.
La dirigente di Cremona ha incassato ultimamente in totale 112.865,96 lordi all’anno (decurtati poi di 1.143,30 euro per il decreto del governo Monti (dl 78/2010, art 9 c 2) , quindi 9405,50 euro lordi al mese!

i salari dei funzionari regionali, come quelli di tutti di funzionari pubblici, sono bloccati dal 2008 e rischiano di essere bloccati fino al 2017. Ogni anno i funzionari pubblici vedono decurtati del 2,5-3% il salario reale.

A dir la verità Maroni con il suo esercito di assessori sembra lasciare tutto com’è. Pagheremo più tasse per mantenere i megadirettori e i tanti dirigenti?

Della sede cremonese della Regione in via Dante non si parla mai, nemmeno una notizia. Sarà un caso?


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