Magazine

Regola n. 6: indizi, questi sconosciuti

Creato il 25 febbraio 2011 da Dallenebbiemantovane

6 - The detective novel must have a detective in it; and a detective is not a detective unless he detects. His function is to gather clues that will eventually lead to the person who did the dirty work in the first chapter; and if the detective does not reach his conclusions through an analysis of those clues, he has no more solved his problem than the schoolboy who gets his answer out of the back of the arithmetic.

(6 - Nel romanzo poliziesco ci deve essere un investigatore; e un investigatore non può dirsi tale se non indaga. La sua funzione è quella di raccogliere gli indizi che, in fondo al libro, condurranno all'identità di colui che ha commesso il crimine di cui al primo capitolo; e se l'investigatore non arriva alle sue conclusioni grazie all'analisi di codesti indizi, non ha risolto il suo problema alla stessa stregua dello scolaro che copia il compito di aritmetica.)

È il corollario della n. 5 (il mistero va risolto mediante deduzioni fondate sulla logica) e la sintesi della n. 8 (non si risolva il mistero con metodi extrascientifici) quindi non ci spenderei più di tante parole.

La parola chiave della n. 6 è forse “indizi”. Chiaro, no: bisogna raccogliere indizi, mica stare lì a pettinare le bambole. Qui forse – per noi posteri – van Dine è stato abbastanza scontato.

A parte ciò, rileverei che nei gialli più recenti, non di rado, l’investigatore c’è, investiga, raccoglie indizi, deduce (insomma fa cose del tipo che definiremo A) però fa anche un sacco di altre cose di tipo B, tipo:

- andare a letto con persone che ha incontrato svolgendo attività del tipo A;

- cucinare (con tanto di ricette), andare al ristorante, sbafarsi gli arancini e le sarde a beccafico della cammarera Adelina;

- macerarsi nei sensi di colpa per dieci pagine di seguito per un divorzio o un errore di gioventù (tipico di molti detective nordici, cito a caso l’Erlendur dell’islandese Indridasson, l’Ewert Grens di Anders Roslund & Börge Hellström o il bergmaniano Wallander di Mankell).

Insomma, non ci sono più gli investigatori di una volta, del resto anche il capostipite Sherlock Holmes era un mezzo drogato che suonava il violino.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :