17 maggio 2014 • Festival di Cannes 2014, Speciale Festival di Cannes, Speciale Festival OAC, Vetrina Cinema
Pedro Almodovar ne è il produttore, e la sua influenza la si percepisce sin dalla prima sequenza, dal primo scambio di battute. Il film argentino Relatos Salvajes diretto da Damiàn Szifron e presentato in concorso al Festival di Cannes, presenta infatti dei personaggi al limite dell’assurdo, sfocia costantemente nel politicamente scorretto, tocca tonalità grottesche se non surreali, sprizza ironia trasgressiva in ogni suo momento. E’ una carrellata di figure esasperate, di uomini e donne sull’orlo di una crisi di nervi, di situazioni che travalicano costantemente il verosimile pur trattando tematiche assolutamente reali, problemi profondamente concreti. E’ una commedia a episodi, così come si facevano negli anni Sessanta in Italia. E il primo accostamento che viene da fare, oltre quello con il cinema del regista spagnolo, è proprio con un film italiano, I mostri di Dino Risi, anch’esso un’antologia di cattiveria e di ironia, uno sguardo divertito ma cinico sul reale contingente, sul sociale e sulle sue dinamiche.
Il capolavoro di Risi era composto da ben venti capitoli, alcuni di essi erano anche dei flash di qualche secondo, delle vignette umoristiche secche ed essenziali. Il film di Szifron è invece un mosaico di soli cinque episodi, più un prologo iniziale. Quest’ultimo lascia promettere bene, con la giusta dose di non sense, con uno spirito ironico molto originale e trovate divertenti. Relatos Salvajes mette poi alla berlina i valori matrimoniali e la borghesia argentina, porta sullo schermo un’umanità allo sbando che cerca continuamente litigi e confronti violenti, che non sa gestire il proprio istinto, sfogandosi contro la classe dirigente.
Leonardo Sbaraglia, Érica Rivas and María Marull – Path – Wild Tales © FDC / G. Lassus-Dessus
Le risate non mancano e si ride spesso a denti stretti. La mano di Szifron riesce a dare unità al racconto rapsodico grazie ad una costante tonale che avvolge l’intera pellicola. Ma nonostante questo e sebbene, come detto, la pellicola faccia intravedere continuamente degli sprazzi di ottima commedia, folle e disinibita, nel suo complesso appare più come un gioco divertito, divertente e fine a se stesso, che una satira ardita e pungente sulla società contemporanea. Solo l’episodio con Ricardo Darìn, dove l’attore di Cosa piove dal cielo? interpreta un personaggio che non accetta le multe ingiuste ricevute dalla municipale, e quello finale, che racconta della festa di un matrimonio in cui i novelli coniugi si scontrano violentemente, convincono in pieno e riescono ad andare oltre la semplice superficie di divertissement. Negli altri capitoli, purtroppo, il regista si lascia prendere troppo la mano e non riesce a dosare al meglio i tanti ingredienti messi sul piatto.
Relatos Salvajes alla fine sa più di un prodotto commerciale che di una commedia d’autore sagace e intelligente. Ma l’intento di base è comunque nobile e coraggioso. E sicuramente di Damiàn Szifron continueremo a sentir parlare.
di Antonio Valerio Spera per Oggialcinema.net
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