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Creato il 31 ottobre 2013 da Felice Monda

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Dall’1 al 3 Novembre a Roma si terrà il meeting di Agora99, un percorso che coinvolge realtà di movimento da diversi paesi d’Europa e che vuole proseguire sulla strada della collaborazione internazionale tra le lotte, già tracciata dall’appuntamento di Madrid dell’anno scorso.


La crisi economica ha segnato negli ultimi anni l’impossibilità da parte dei governi nazionali di garantire gli interessi dei grandi poteri economici e finanziari, portando a una vera e propria ristrutturazione del ruolo stesso degli Stati. In questo frangente sono le istituzioni internazionali e sovranazionali a dettare le decisioni in materia economica e sociale ai diversi governi nazionali, proteggendo i profitti tramite politiche di austerità. E’ in quest’ottica che va letto il peso crescente di istituzioni come Troika e BCE, come hanno recentemente dimostrato i casi eccezionali del vero e proprio commissariamento dei governi greco e italiano, con Papademos e Monti.
La stessa democrazia liberale è quindi esautorata dal proprio ruolo e svuotata di significato. La delegittimazione del sistema politico apre la questione democratica, già focalizzata nell’autoriconoscimento del 99% delle piazze di Occupy, e i movimenti hanno il dovere di porla come priorità.

In quest’ottica, la dimensione internazionale ed in particolare europea diventa una necessità. Ed una forza.

Senza scadere nell’anti-europeismo populista che genera razzismo e discriminazione, ci chiediamo, guardandoci intorno, quale sia la nostra Europa. Le risposte le troviamo sempre lì, puntuali, nelle piazze. Dalla Spagna, al Portogallo, alla Grecia, passando per i movimenti studenteschi e di difesa del territorio in Italia, alle mobilitazioni diffuse su tutto il territorio europeo, centinaia di migliaia di persone scendono in piazza, attaccano l’establishment politico ed economico, costruiscono momenti di discussione e si organizzano per riprendersi ed autogestire pezzi di welfare e diritti che vengono quotidianamente negati, per discutere e sperimentare nuove forme di democrazia partecipata. E’ questa l’Europa che vorremmo veder crescere in termini di integrazione e costruzione, anche alla luce dell’eterogeneità quantitativa e qualitativa dei movimenti nei diversi paesi.

In questo senso, l’appuntamento di Agorà si pone come una tappa importante per questa integrazione e costruzione. Tre giorni di assemblee, workshop e discussioni sui temi di diritti, debito e democrazia nell’Europa della crisi, in cui interrogarsi sulle possibili vie d’uscita, nella consapevolezza che sarà solo la realtà dei processi di mobilitazione a dare risposte concrete. Tre giorni in cui trovare forme di rete e di coordinamento tra le diverse esperienze internazionali, propedeutiche alla costruzione di un immaginario e di una pratica comune su cui possano nascere, crescere e relazionarsi le diverse mobilitazioni nazionali, dandosi forza a vicenda e costruendo l’idea di un’altra Europa, nelle rivendicazioni e nelle pratiche di ogni giorno.

In particolare ha un certo rilievo il fatto che l’appuntamento di quest’anno si tenga a Roma, in una situazione italiana quanto mai ingessata e difficile da decifrare, nella speranza che questo meeting riesca a proiettare lo sguardo delle realtà nostrane oltre le difficoltà quotidiane, verso forme e pratiche di movimento ancora non del tutto consolidatesi in Italia. La sfida per chi organizza è riconoscersi come parzialità superando il rischio di autorappresentazione che eventi simili hanno spesso comportato. Accanto a questo, la speranza è che tale appuntamento riesca a richiamare anche al di là delle strutture organizzate, rivolgendosi a tutti e tutte coloro che sentono la necessità di riprendere parola collettivamente e che sono stati positivamente colpiti dalla forza delle mobilitazioni negli altri paesi.

http://www.communianet.org/

link articolo: http://www.communianet.org/news/remaking-euro


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