Quanto al secondo punto, nella sua risposta il ministro sembra ignorare del tutto l’oggetto preciso e ben delimitato della consulenza, che era stato indicato nel contratto con Michel Martone e pubblicato nel sito del dicastero: “problemi giuridici della digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche di Paesi terzi“. Ci informa, invece, che si è trattato di tutt’altro: un rapporto di consulenza a carattere continuativo, non riferito a un tema specifico, bensì genericamente a tutta l’attività corrente dell’amministrazione (ivi compresa la partecipazione a un convegno a Shangai, che però non riguardava affatto i “problemi della digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche” cinesi). Il ministro, in questo modo, confessa quanto già avevamo appreso dalla risposta personale di Michel Martone, cioè che presso il suo dicastero la trasparenza non è tenuta in alcun conto: si stipulano contratti con un oggetto - pubblicato come tale on line -, mentre l’oggetto è in realtà tutt’altro. Nella serena certezza che l’Autorità per la Trasparenza delle Amministrazioni pubbliche non avrà alcunché da eccepire, poiché il suo presidente è padre del consulente. Complimenti al ministro per la Funzione pubblica: siamo davvero sulla strada giusta!
Renato Brunetta, replica parziale a Pietro Ichino
Creato il 25 dicembre 2010 da Leone_antonino @AntoniLeoneQuanto al secondo punto, nella sua risposta il ministro sembra ignorare del tutto l’oggetto preciso e ben delimitato della consulenza, che era stato indicato nel contratto con Michel Martone e pubblicato nel sito del dicastero: “problemi giuridici della digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche di Paesi terzi“. Ci informa, invece, che si è trattato di tutt’altro: un rapporto di consulenza a carattere continuativo, non riferito a un tema specifico, bensì genericamente a tutta l’attività corrente dell’amministrazione (ivi compresa la partecipazione a un convegno a Shangai, che però non riguardava affatto i “problemi della digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche” cinesi). Il ministro, in questo modo, confessa quanto già avevamo appreso dalla risposta personale di Michel Martone, cioè che presso il suo dicastero la trasparenza non è tenuta in alcun conto: si stipulano contratti con un oggetto - pubblicato come tale on line -, mentre l’oggetto è in realtà tutt’altro. Nella serena certezza che l’Autorità per la Trasparenza delle Amministrazioni pubbliche non avrà alcunché da eccepire, poiché il suo presidente è padre del consulente. Complimenti al ministro per la Funzione pubblica: siamo davvero sulla strada giusta!
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