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Renato Raimo

Creato il 29 gennaio 2013 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Raimo

Oggialcinema.net ha intervistato per voi Renato Raimo

Com e’ nata la passione per questo mestiere? E’ legata a qualche episodio della tua vita particolare?
La passione per “il gioco” dell’attore l’ho sempre avuta. Una propensione a stare sul palco la ricordo dalle scuole elementari. Dopo ho capito perchè il maestro mi assegnava più ruoli nei saggi di fine anno. Il pinocchio di Comencini mi ha mosso all’età di nove anni il desiderio di stare dall’altra parte del video. Quindi la realtà della vita, la mia determinazione hanno fatto il resto. C’ho messo un pò ad uscire dalla mischia, ma nel frattempo mi sono anche laureato in Farmacia e mi sono costruito un famiglia. Adesso me la gioco tutta. Ho grandi progetti da realizzare.

Quali difficolta’ deve affrontare chi vuole fare l’attore?
Quelli di sempre solo che oggi si sono acutizzati. Se hai talento prima o poi qualcuno si accorge di te, ma devi stare a galla e a volte i venti soffiano proprio nella direzione sbagliata. Non basta frequentare un accademia per essere attori. Occorre il talento e tanta detreminazione. Non credo alla fortuna. Le critiche ai talents show le capsico fino ad un certo punto. O meglio questi sono un trampolino di lancio un modo per farsi notare; anche Sophia Loren è stata scoperta a Miss Italia, ma prima di vincere un Oscar è passato un pò di tempo se non erro. Oggi tutto è più veloce e si illudono i giovani che quella sia la strada da percorrere. Ma se non hai imparato che quel percorso nasconde amare delusioni rischi di farti davvero male. Scaraventare un vincitore di un talent in una fiction di prima serata come protagonista è un grosso rischio soprattutto per chi lo vive. Magari un potenziale bravo attore rischia di essere bruciato. E’ già successo. Il mio percorso è diverso. Vengo dalle piazze estive di teatro in giro per la Toscana…ogni scalino ti porta verso il tuo obbiettivo, arrivi dopo ma sei pù forte.

Puoi raccontarci il tuo personaggio?
Mauro Zanasi è un cinico affabulante e affabulatore. Uomo di loschi affari, elegante nei modi alla fine si imbatte sempre in donne affascinanti e intelligenti. Qui nasce forte il suo desiderio di sfida. Tirar fuori dalle sue vittime il loro lato oscuro in continua lotta con il bene. Cosi inizia a tessere le sue trame che tanto affascinano i fans di Centovetrine. Non è il solito “cattivo”. E’ il bastardo raffinato che molte donne almeno per una volta vorrebbero possedere. Coerente nel suo stile finisce sempre per mettere in evidenza la fragilità dell’essere umano. Alla fine è sempre costretto a scappare ma porta sempre con se pezzi delle sue vittime. In senso figurativo chiaramente.

Se potessi scegliere quale personaggio (storico o contemporaneo) vorresti interpretare e con quale regista vorresti lavorare?
Tra le mie ambizioni c’è quella di portare sullo schermo personaggi carismatici della storia toccando le varie sfaccettature dell’anima. Mi piacerebbe
interpretare il ruolo di Gesù nei suoi rapporti più umani e terreni, ma anche un capitano delle SS spregiudicato e violento che però poi si redime. Leonardo da Vinci il più grande dei sognatori. Ma anche la storia di Corradino d’Ascanio, un uomo semplice, anche lui un sognatore che ci ha regalato un mito. Dalla sua matita è nata la Vespa. Esperienza che sto già vivendo a teatro con il mio monologo “controvento” dove interpreto lo spirito dell’inventore. Come Registi? Vorrei essere diretto di nuovo da Tornatore e poi Salvatores e Muccino.

Progetti futuri?
Ancora teatro. ma quest’anno l’obbiettivo è il cinema. Ma è tutto in evoluzione. Ho tanti progetti devo scegliere.
E poi ancora Zanasi, magari alla conquista della Holding Ferri!!

di Katya Marletta


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