Comincia ad assumere i contorni di una persecuzione. Autosport ha fatto trapelare l’indiscrezione che l’alternatore della Renault ha bloccato pure i test delle gomme che Pirelli stava conducendo a porte chiuse a Barcellona con Lucas Di Grassi il 4 e 5 settembre, cioè prima di Monza, dove poi il guasto si è replicato platealmente con Vettel.
Le specifiche dell’alternatore tra un episodio e l’altro cambiano leggermente, ma il modello sostanzialmente è lo stesso. Per esempio la versione che ha ceduto a Monza rappresentava uno sviluppo che Renault aveva provato con successo a Spa una settimana prima, dopo che le squadre avevano ripiegato su una partita di componenti del 2011 per tamponare l’emergenza a valle di Valencia.
Pirelli invece per i test impiga la Renault R30 del 2010, con l’alternatore dello stesso anno, su cui non si erano mai verificate anomalie, perlomeno mai eclatanti e pubbliche.
Nel complesso però la base “è simile” dice la Régie, a quella del progetto impiegato fino a Valencia. Così come “è simile” anche la tipologia di guasto, che i tecnici riconducono a “problemi di surriscaldamento a bassi regimi”, in condizioni in cui la quantità di energia elettrica richiesta dalla vettura è superiore a quella che può fornire l’alternatore.
Con l’evoluzione di Spa, ovvero con statore e rotore allungati di dieci centimetri, l’alternatore doveva essere in grado di fornire il 30 percento in più di corrente. Ma non è bastato a portare Vettel al traguardo.