Il rendimento BoT e BTp scende drasticamente e lo spread BTp/Bund stringe a 273 punti base. Cosa attenderci?
Con il rendimento BoT e BTp in calo continuano le ottime notizie registrate dagli ultimi collocamenti del Tesoro.
Se quello per il BTp Italia è stato chiuso con due sedute di anticipo per le forti richieste pervenute, lo scorso venerdì i BoT a sei mesi sono stati collocati per tutti gli 8 miliardi emessi, ad un tasso dello 0,503% su base annua, in deciso calo dal precedente 0,831% di marzo, rappresentando per l’Italia il minimo storico. La domanda è stata di 11 miliardi, con un rapporto di copertura di 1,40 dal precedente 1,64 di un mese fa.
Ma oggi c’era la necessità di una controprova del calo del rendimento BoT e BTp, anche perché nel fine settimana è nato il nuovo Governo di larga coalizione, che ha sbloccato lo stallo politico che si prolungava ormai da
febbraio scorso. Ebbene, anche sul segmento a media e lunga scadenza, il risultato è stato molto positivo. Il Tesoro, per la prima volta sotto la nuova gestione di Fabrizio Saccomani, ex Direttore Generale di Bankitalia, ha collocato 3 miliardi di BTp a cinque anni e 3 miliardi di BTp decennali. Nel primo caso, la domanda è salita a 1,36 volte l’importo offerto, da 1,22 di marzo, registrando un rendimento medio lordo del 2,84%, in deciso ribasso dal 3,65% precedente.
Eclatante la discesa dei rendimenti anche per la scadenza a 10 anni, passati dal precedente 4,66% al 3,94%, con un rapporto di copertura salito a 1,42 da 1,33.
Con l’asta di oggi, il Tesoro ha già raccolto 196 miliardi di euro dei 445 miliardi lordi circa previsti per il 2013. Il dato confortante è che il rendimento Bot e BTp sembra avere subìto una discesa sin dallo scorso mese, quando l’Italia era impantanata nel bel mezzo di una crisi politico-istituzionale.
Ora che è nato un Governo forte, almeno dai numeri sulla carta, questo elemento dovrebbe contribuire a irrobustire il calo dello spread, che già si attesta per la scadenza decennale a 273 punti base, con i titoli a 10 anni a rendere ormai quasi stabilmente sotto il 4%, ossia ai minimi da due anni e mezzo.
La notizia del rendimento Bot e BTP ai minimi è buona per le casse dello Stato ma non altrettanto positiva per il risparmiatore, che sarà costretto con molta probabilità sempre più nei prossimi mesi a fare i conti con rendimenti calanti per i propri investimenti. Se il trend dovesse stabilizzarsi, sarà interessante iniziare a spostarsi, con cautela e come diversificazione, verso il comparto azionario, da tempo sulla scia di una tendenza al rialzo, che potrebbe rappresentare una svolta dopo che Piazza Affari ha perso il 60% di valore in soli cinque anni.