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Rendimento BTp ai minimi e spread a 256 bp. Le mosse della BCE

Da Mrinvest

Rendimento BTp a due anni sotto l’1%, il minimo di sempre. Decennali sotto il 3,70%, ai livelli del 2006 quando lo spread era a 20 punti. Che succede?

Rendimento BTp ai minimi e spread a 256 bp. Le mosse della BCEUna virata decisamente al ribasso per il rendimento BTp nelle ultime sedute. Ma il trend non sta interessando solo i titoli di Stato italiani, ma anche i Bund e i BTf francesi che stanno toccando livelli minimi record.
Ieri i BTp a due anni hanno mostrato sul mercato secondario un rendimento al di sotto dell’1% (lo 0,974%), che rappresenta il record di sempre, dato che si tratta del tasso più basso in assoluto per questa scadenza sin dal 1993, anno di inizio delle rilevazioni per i biennali.
Sulla scadenza decennale, il rendimento BTp di ieri è sceso al di sotto della soglia del 3,70%, attestandosi in chiusura al 3,81%, toccando livelli risalenti al 22 febbraio 2006, quando la crisi finanziaria non era

nemmeno prevista e lo spread con i Bund tedeschi si aggirava sui 20 punti base. Oggi, il differenziale sul comparto a dieci anni si attesta sui 256 punti e ciò, nonostante che da due giorni Ocse e Commissione UE inondino l’informazione di dati negativi sulla nostra economia: deficit un pò peggio del previsto (sebbene contenuto sotto il 3% del Pil), disoccupazione in crescita, aumento del debito e taglio stime Pil.

Allo stesso tempo, i titoli a dieci anni tedeschi hanno toccato il record minimo dell’1,17% (chiusura 1,24%), mentre i francesi hanno battuto un altro record all’1,66%. E non che Parigi abbia i conti pubblici a posto. Ma allora perché tanta euforia?

La spiegazione ha a che fare parecchio con la BCE. Giovedi scorso, dopo avere tagliato il tasso di riferimento allo 0,50%, il Governatore Mario Draghi ha adombrato la possibilità che Francoforte adotti tassi negativi per i depositi overnight delle banche, cosa che spingerebbe queste ultime a investire preventivamente proprio sui bond sovrani. La corsa all’acquisto dei bond pubblici, quindi, sarebbe stata innescata dalla previsione di una svolta più aggressiva di politica monetaria dell’Eurotower.
La domanda che il piccolo risparmiatore dovrebbe farsi è, dunque, se tutto questo durerà e se il rendimento BTp possa ancora scendere. Nessuno è in grado di affermare che il trend rialzista dei bond sia destinato a proseguire e fino a quale punto.

Sappiamo, però che, se torna la fiducia sui nostri BTp, allora potremmo davvero dimezzare i livelli di spread ancora eccessivamente alti, visto che secondo uno studio dell’allora Direttore Generale di Bankitalia e oggi Ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, sulla scadenza a dieci anni la differenza di rendimento BTp vs. Bund non dovrebbe essere superiore ai 100 punti base. Oggi siamo ancora in zona 256. Ci sarebbe dunque spazio per acquistare, realizzando possibili guadagni anche a breve.


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