
Ma nell'attesa che i tempi maturino per la nascita di una grande destra, l'altro Matteo con tanto di maglietta “Renzi a casa!” insieme a Giorgia Meloni e CasaPound lancia un appello alle altre forze politiche: "Si unisca a noi chi vuole mandare a casa il Governo". L'alleanza, hanno dichiarato i due leader, è "contro le politiche che sta portando avanti il governo amico dei poteri forti e agli ordini della Merkel". Il 7 marzo - hanno fatto sapere - ci sarà un'altra manifestazione a Venezia e tra aprile e maggio un "grande evento" al quale invitare anche Marine Le Pen. Poche idee, ma chiare:NO ad inciuci con la sinistra, no ai poteri forti, no all’immigrazione senza regole a discapito degli italiani, no alle politiche di austerity imposte dalla Troika; SI alla tutela dei diritti di tutti i cittadini italiani, sì alla salvaguardia dei nostri interessi nello stare in Europa, sì alla crescita e allo sviluppo senza chiudersi in una prospettiva fine a se stessa, sì a ragionare in senso occidentale e non orientale, in senso pluralista e non monocratico, sì all'aliquota fiscale unica. Un programma ambizioso, ma di "destra". Difficile da realizzare, certo, ma non impossibile. È chiaro che Salvini e Meloni hanno ragione nelle premesse, ma queste devono essere metabolizzate e collegate ad un’idea non esclusiva e ottusa di rivendicazione della propria identità nazionale: salvaguardare i nostri interessi nazionali, riscoprire i diritti storici conquistati nel tempo da generazioni e di cui ancora oggi dovrebbero godere i cittadini italiani rispetto ai gentili ospiti che prendono d'assalto le nostre coste, non significa per nulla prendere a calci nel sedere i meno fortunati, ma pensare prima alla nostra gente, al nostro popolo e poi agli altri! Vuol dire creare quelle condizioni di identità comunitaria e di priorità nazionali che rendono possibile la solidarietà, la libertà individuale, la civile convivenza e la crescita economica del Paese.