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di Rina Brundu. Non avevo mai seguito una twitter-cronaca di un evento mediatico molto atteso. Farlo è stata una esperienza in sé, a suo modo faticosa e non mi stupirebbe se si scoprisse che nelle redazioni online questo noiosissimo “task” viene affidato ai galoppini ultimi arrivati, precari in via di sfollamento e co.co.co di varia estrazione.
Un compito penoso, ma anche molto interessante se l’evento mediatico in questione è il tanto discusso incontro tra il nuovo Segretario PD Matteo Renzi e l’immarcescibile leader di Forza Italia Silvio Berlusconi; un incontro capace di scaldare gli animi della Rete e che si presta facilmente a tastare l’umore della mitica “base” del PD.
Per esempio, se viste da una simile prospettiva si spiegano molto facilmente diverse situazioni-esagerate – incluso l’inelegante lancio delle uova contro l’auto dell’ospite in arrivo (ma Berlinguer avrebbe approvato?) – procurate dalla Sindrome dell’indovina chi viene a cena che ha colto quest’oggi moltissimi seguaci delle storiche correnti PD, ma non solo. Il flusso dei tweet con hashtag #berlusconi, #renzi, #renziberlusconi, #enricostaisereno, proveniva infatti da fonti eterogenee, redazioni di giornali, aficionados della notizia, dalle sedi di Partito, politici vari e avariati, militanti. Soprattutto, da militanti del PD evidentemente delusi e amareggiati, ma chiaramente “spalleggiati” da un’ala dirigenziale dissenziente dalla linea del Segretario.
Tale indispettito cinguettio non è dunque tema da prendere sotto gamba, anche perché la viva-avversione per l’idea di una qualsiasi trattativa con il “nemico” di sempre – adesso finanche condannato e decaduto – si poteva quasi toccare con mano e sentire in maniera molto forte; contro ogni logica e contro il buon senso politico che porterebbe a ritenere che quell’incontro s’aveva da fare, che Renzi stesse facendo la cosa giusta.
Diversamente da quanto si legge a volte tra i titoli a caratteri cubitali dei giornali – io credo che l’opinionismo online sia ancora “minoranza”; vero è però che l’avventura digitale del M5S dovrebbe suggerire maggior cautela al nuovo, rampante, segretario del PD.
Diceva Peter Drucker – economista e saggista austriaco – “There is nothing so useless as doing efficiently that which should not be done at all” (Non vi è nulla di più inutile del fare in maniera molto efficiente ciò che non dovrebbe essere fatto): e se aveva ragione lui? Il dubbio mi assilla.
Featured image, Katharine Hepburn e Spencer Tracy in una scena del film “Guess who’s coming to dinner” (1967).
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