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Renzi e gli 80 euro: non è certo un provvedimento di sinistra

Creato il 06 agosto 2014 da Mrinvest

Renzi e gli 80 euro: non è certo un provvedimento di sinistra
Politica e Attualità

Gli 80 euro vanno ai lavoratori dipendenti, ma sono tagliati fuori disoccupati e pensionati: dov’è la sinistra in tutto questo?

renzi e gli 80 euroI princìpi (teorici) su cui si fondano gli ideali di sinistra sono noti a tutti: protezione nei confronti dei lavoratori, redistribuzione della ricchezza tra tutto il popolo, tasse più alte per i più abbienti, interventi di tutela per i poveri e per le fasce più a rischio.
Alla luce di questo, ciò che ha fatto Matteo Renzi con i suoi “80 euro al mese”, sembra davvero tutto, tranne che un’idea da politico di sinistra.

Ma a chi è destinata questa così bella somma?

Gli 80 euro sono riservati, come ormai è noto, solo ai lavoratori dipendenti che non superano il reddito annuo di 24mila euro (bonus intero) o 26mila euro (bonus ridotto), un tetto abbastanza alto. Sono quasi 1.000 euro in più all’anno, una sorta di ulteriore stipendio, non male.

Mentre l’Italia è falcidiata dalla disoccupazione e una buona fetta di popolazione arranca vivendo senza prospettiva alcuna, Renzi ha scelto di destinare queste risorse pubbliche a chi un lavoro già lo ha. Magari un lavoro sicuro, statale, a tempo indeterminato, con una retribuzione mensile intorno ai 2.000 euro. Un sussidio di quasi 1.000 euro l’anno indirizzato, dunque, verso i lavoratori più fortunati, quelli che bene o male, alla fine del mese ci arrivano.

E pensionati e disoccupati?

La palese incongruità di questa idea politica, assolutamente unica nel suo genere, è resa ancora più evidente dal fatto che non possono usufruire del bonus anche i pensionati, che in molti casi ricevono dallo Stato delle somme assolutamente esigue e ridicole, e, soprattutto, i disoccupati.

E’ vero che gli 80 euro hanno anche incrementato le misere buste paga dei lavoratori precari e degli operai che guadagnano poco più di 1.000 euro al mese, e questo è un bene, ma non si possono trascurare le categorie sfortunate di cittadini clamorosamente tagliate fuori da questa “idea” che, ai fini della ripresa dell’economia della nazione, si è già rivelata un flop.

Le risorse destinate per questa “trovata” potevano essere adoperate, ad esempio, per ridurre strutturalmente il peso fiscale o come sussidio di cittadinanza, oppure, perché no, idea probabilmente folle per questo Governo, per abbassare il prezzo della benzina. Forse abbassando i costi dei carburanti l’economia nazionale avrebbe avuto un piccolo sussulto, o no?


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