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Renzi e i "rottamatori"

Creato il 31 ottobre 2011 da Alessandro @AleTrasforini


Il quadro della politica italiana recente consegna alla sensibilità dell'elettorato un'alternativa da molti percepita come più confusa della controparte che sta conducendo, lentamente ed inesorabilmente, l'Italia allo sfascio più totale.  La cronaca recente di questi scorci di contemporaneità vede spuntare elementi che, di comune, hanno una sola ma essenziale caratteristica: l'essere (od il voler far credere di essere,nds) qualcosa di indefinito.  Sono ancora indefinite molte delle componenti che stanno emergendo in quello che sembra, per moltissimi, il tramonto della Seconda Repubblica: dalla politica all'informazione, dalla società all'economia è il caos di idee e proposte a giocare un ruolo importante. Sentendo i piedi bagnati dall'acqua che sta facendo affondare inesorabilmente il sistema permeato dal '94 a questa parte, per fortuna o purtroppo, la riconversione di larga parte della schiera di governanti (e stuoini competenti, nds) non tarderà ad arrivare e compiersi.

La base dell'Italia, nei fatti, è intanto sempre più stufa e sfiduciata: scarsa credibilità e serpeggiante disagio sono due ingredienti che, sul medio-lungo termine, potrebbero diventare sintomi di un malessere pesante per un Paese che viene visto come 'incapace' di guardare al futuro con serenità e consapevolezza. Il primo 'partito' è quello degli indecisi e di chi, nei fatti, ha già da tempo rottamato la politica (ed i politici, nds) come sistema capace di indirizzare con competenza e lungimiranza le scelte di uno Stato stupendo come quello italiano. La percentuale di votanti è oscillante attorno al 60% circa degli aventi diritto, con larghi margini di (de)crescita per il prossimo futuro. Nel magma confuso ed incandescente di questi ultimi tempi, altrettanto indefinite sono le spinte ed i movimenti che vanno nascendo e cercando consenso.

L'essere indefiniti deriva, forse, dalla caratteristica principale che ha contraddistinto questo quasiventennio di storia italiana; facendo politica, per fortuna o purtroppo, si è riusciti a perforare le barriere della società solo imponendosi come sostenitori od oppositori dell'ormai pensionato B.. Lo sfascio è stato talmente grande, devastante e prolungato (anche ante '94, nds) da rendere necessaria, oggi più che mai, un'opera di lungimirante programmazione e ricostruzione. La politica di finanziamento a debito è andata avanti per un tempo indefinito, tanto per fare un esempio tra i tanti(ssimi) disponibili; il vivere troppo al di sopra delle nostre possibilità è divenuta una costante che, ora, sta diventando una temibile spada di Damocle con cui sarà impossibile non fare i conti. Essendo ormai in prossimità di un momento di uscita, è necessario e doveroso che qualcosa di diverso nasca o che qualcosa di già esistente sappia rinnovarsi per favorire alle migliori intelligenze non ancora coinvolte di emergere.

Arrivati a questo punto, è impossibile non fare riferimento alla scheggia impazzita Renzi che tanto sta facendo ribollire sinistra ed interessati all'alternativa sempre più urgente da mettere in piedi. La tre giorni di proposte ha consegnato alla pubblica opinione ed ai mezzi di informazione più proteste e litigi che altro: questo è, innanzitutto, il primo elemento su cui chi di dovere avrebbe l'onere di riflettere.  Al recente "Big Bang" sono maturati elementi contraddittori ed, appunto, indefiniti per l'evoluzione delle dinamiche in atto. Alla stazione, tuttavia, non sono mancati i sostenitori: 10mila persone accreditate e mezzo milione di contatti sulle varie dirette streaming sono solo alcune delle cifre che hanno reso l'evento una manifestazione democratica di oggettivo rilievo. A corredo dei numeri positivi, però, qualche riferimento di protesta non è affatto mancato.(rif. http://www.youtube.com/watch?v=xhhZ-S4kFzQ) Matteo Renzi si è da sempre collocato, fino a prova contraria, come un sostenitore di un'idea rinnovata di Partito Democratico e di centro-sinistra italiano. 

Portando a galla molti umori sopiti della base elettorale ed umana, ha posto però a manifesto del suo fare alcuni punti che 'di sinistra' non sono mai stati. Considerare la villa di Arcore come sede istituzionale per la risoluzione di tematiche afferenti alla sua città è un altro punto scottante che, fra i tanti, ha messo in allerta i sensibili e gli interessati al fare politica. Volendo rottamare dinosauri e brontosauri politici, ha confermato appieno buona parte delle tendenze percepite dall'elettorato comuni, per moltissimi versi, sia a destra che a sinistra. E' una figura che, in tutto e per tutto, richiama quell'indefinita idea di cui sopra. Che sia poi indefinito o volutamente indefinibile, è ancora prematuro per dirlo. L'atmosfera di attacchi continui tra una parte e l'altra non ha messo necessariamente in mostra quanto, di buono ma non ancora sufficiente, è stato fatto da chi ha il dovere di essere alternativa allo sfascio.  Sia alla stazione Leopolda che dal Partito Democratico sono arrivate, seppur su piani diversi, proposte con elementi importanti per ricostruire un'Italia diversa e (forse) migliore. Le polemiche hanno consegnato uno Statuto di Partito che, tra regole e presunte deroghe, non ha ancora ben chiaro il recinto entro cui sia giusto definire le modalità di svolgimento delle primarie (di coalizione?, nds).  Senza trascurare, ovviamente, quei giovani dirigenti ed Amministratori che hanno acceso il confronto con toni meno distruttori e rottamatori di quelli usati dal Sindaco Renzi. 

Al di là di ogni percezione possibile, comunque, rimane il fatto che sia l'indefinito a farla da padrone in questa contemporaneità; le idee di certo usato attribuite al Renzi (di turno?, nds) si scontrano con quelle che, da moltissimi anni a questa parte, sono state qualificate come 'usato sicuro' da chi ha amministrato questa Italia.  Se l'indefinito saprà diventare virtù qualificante per un dibattito e per una forma di positiva crescita e fuga dal percepito stallo, ben vengano le proposte di chi vuole contribuire a (ri)costruire. Come scritto e verificato più volte in questa tragica contemporaneità, la demolizione perenne non serve assolutamente a nulla. Brontosauri e bravi attori permettendo, ovviamente.

RENZI E 'ROTTAMATORI': SALVATORI O GUASTAFESTE?


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