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Renzi ripudia il termine "rottamazione", ma nei fatti si impegna nella sua pratica

Creato il 21 maggio 2013 da Tafanus

Il Bischero di Frignano, dopo aver largamente ed efficacemente contribuito al disfacimento del PD, ha comprato su una bancarella il "Manuale del Piccolo Statista".

Per ora non sembra funzionare. Legge, si applica, ma fra ho il sospetto che abbia dei problemi nel capire ciò che legge. Oggi, dismessa la "rottamazione ha parole" (perchè finalmente ha capito che è un termine che piaceva solo a lui e a Giorgio Gori), continua ahimé a praticarla nei fatti:

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Caro Renzi,

conosciamo Marini. Abbiamo l'età per conoscerlo. Non abbiamo per Marini democristiano una grandissima simpatia. Sia quando è stato candidato al Quirinale 14 anni fa, sia adesso, abbiamo pregato perchè non succedesse. Lo abbiamo definito ironicamente il "pastore abbruzzese", e immaginato più a suo agio in un trani a giocare a briscola coi paesani, che non fra gli arazzi del Quirinale.

E tuttavia il Marini sindacalista lo abbiamo sempre apprezzato per la sua moderazione, per la sua franchezza, per la sua lealtà e, last but not least, per la sua modestia. Insomma, niente a che vedere con la sua boriosa spocchia travestita da disponibilità. Col suo curriculum Wikipedia da "fondatore di azienda con quattro sedi e 2000 collaboratori" (che ha dovuto correggere in corsa quando abbiamo reso noto e fatto a pezzettini il suo curriculum fantasmagorico).

Quando lei ancora non aveva l'età per il foglio rosa, Marini era già stato, da un pezzo e per un pezzo, apprezzato e leale segretario di un sindacato che non era il mio (la CISL), che aveva gesttito con grande passione e lealtà. 

Uscito Marini, arrivarono nell'ordine:

  • Sergio D'Antoni, il demagogo urlante che lasciò la CISL per farsi il suo partitino, che non fu votato neanche da sua moglie;
  • Savino Pezzotta, uno dei primi fautori - insieme al D'Antoni, della "rottamazione" del sindacato unitario;
  • Poi venne il peggio: quel Bonanni che insieme ad Angelletti andava a concordare le politiche sindacali a cena in via Grazioli, passando dalla porta di servizio sul retro, come un fornitore di mozzarelle.

Il box riprodotto riporta la sua versione, e quella di Marini. Io non c'ero, quindi so quel che leggo. Però, chissà perchè... sarei pronto a scommettere sulla onestà di Marini. Meno sulla sua. Insomma, se proprio dovessi comprare un'auto usata da lei o da Marini, non avrei il minimo dubbio. Si plachi, bischero. Ha già fatto molto, per il PD. Non serve altro.

Tafanus

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Matteo Renzi in tour di adorazione presso il Card. Betori


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