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Repo Men – occasione sprecata

Da Soloparolesparse

Avete su di voi un organo della The Union e siete in ritardo con i pagamenti?
Bhe… è arrivato il momento di iniziare a preoccuparvi perchè qui di seguito vado a sciorinarvi la recensione di Repo Men.

Repo Men – occasione sprecata

Remy è un recuperatore della The Union, l’unica società autorizzata a vendere organi artificiali ed a recuperarli in caso di morosità.
Ed è anche uno dei migliori recuperatori dell’azienda. In coppia con Jake sono in grado di scovare chiunque, strappargli reni, fegato, cuore, quello che è… ed eventualmente eliminare il soggetto.
La moglie di Remy non è però contenta del lavoro del marito e vorrebbe si trasferisse al più tranquillo reparto vendite, così l’uomo si trova a dover mediare tra lei e l’amico.
Un incidente sul lavoro finisce per “risolvere” la questione: a lui stesso viene impiantato un cuore artificiale mandandolo a finire dalla parte degli uomini in fuga.

La vita di Remy cambia, le sue convinzioni anche. Saltano il matrimonio e l’amicizia ed inizia una personale battaglia contro The Union.

Occasione sprecata per Miguel Sapochnik.
Sprecata perchè nel film ci sono un sacco di cose buone ma il risultato complessivo è deludente.

L’inizio è addirittura ottimo, folgorante. Il primo recupero a cui assistiamo è un perfetto mix di dramma e ironia.
Per di più la sequenza è accompaganta da un mambo ritmato completamente estraneo alle immagini, non proprio Arancia Meccanica, ma le musiche sono certamente tra le cose buone del film.
Così come l’ironia che torna spesso durante la narrazione.
Ritorna ogni volta che vediamo Remy impegnato in un recupero (ma non quando il recupero è ad opera di qualcun’altro), ritorna in diversi inserti che riescono a spezzare un clima che altrimenti risulterebbe eccessivamente pesante.

Non riescono però a dare vita ad un ritmo che spesso diventa esageratamente lento, al punto di rischiare di annoiare lo spettatore.
Più che un film di azione o di fantascienza, sembra a volte di assistere ad un film filosofico, ma Repo Men non ha le caratteristiche per reggere questo spessore.

Repo Men – occasione sprecata

Di decisamente brutto c’è anche il mondo in cui la vicenda è ambientata, troppo simile a quello di Blade Runner, ma meno cupo.
E il delirio di marchi che affollano le prime scene del film, Wolksvagen in testa.

Il peggio arriva però alla fine con due sequenze davvero da dimenticare.
L’ingresso di Jude Law (comunque bravo) e di Alice Braga (comunque bella) nel cuore della The Union è un combattimento continuo all’arma bianca con rallenty che scimmiottano Kill Bill ma si avvicinano più che altro a Walker Texas Ranger.
Parimenti imbarazzante è la sequenza successiva con la coppia (scusate lo spoiler) intenta a scansionare i propri organi artificiali squartandosi a vicenda.

Peccato, ripeto, perchè alcune soluzioni sono buone e soprattutto il clima iniziale sembra promettere qualcosa di meglio rispetto a quello cui invece assistiamo.
E soprattutto la campagna di viral marketing che ha lanciato il film meritava finale migliore.


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