Chissà se lunedì mattina i giornali italiani riprenderanno questo servizio di Report ("Il papa re", di Alberto Nerazzini), come hanno fatto per quello che riguardava le 11 (e non 56) case della famiglia Di Pietro. Probabilmente il celeste, l'ex governatore Roberto Formigoni, apprezzerà poco. Ma è a stampa bellezza, e tu non puoi farci niente. Forse solo la regina Elisabetta è sopravvissuta politicamente più di Formigoni, al governo della regione dal 1995: dai tempi di John Major, Chirac e Clinton. In questi lunghi 18 anni il governatore ha lavorato per creare il "sistema Lombardia", quell'eccellenza che viene anche riconosciuta dall'esterno. Nella sanità, sui costi dell'amministrazione regionale per il cittadino. Ma, col passare degli anni, non si è accorto forse delle leggi ad hoc per finanziare le strutture private, secondo il principio della sussidiarietà (caro a Cl e alla Compagnia delle Opere). Soldi finiti anche ai "facilitatori", come quel Daccò con cui passava le vacanze. L'eccellenza sanitaria che però aveva il suo lato oscuro: gli scandali del Santa Rita (per il meccanismo dei rimborsi per cui più operi, più incassi), il buco del San Raffaele, il caso della Clinica Maugeri. Non si è accorto anche dei suoi assessori che si erano comprata l'elezione coi voti della ndrangheta. Non si è accorto delle tangenti per la costruzione di discariche, per le superstrade. In questi 18 anni la Lombardia ha spostato una buona fetta del bilancio pubblico su scuole private (per dare più possibilità di scelta dicono, mentre le scuole pubbliche latitano di fondi), su strutture sanitarie private (ma chi controlla come vengono gestiti i fondi?), sulla costruzione di nuove autostrade. Oggi, 18 anni dopo quella primavera del 1995, dopo scandali (i finanziamenti alla Maugeri, il caso Daccò), gli arresti (nell'ufficio di presidenza se ne è salvato uno) siamo al capolinea. Questo agosto, per la prima volta al meeting di CL Formigoni non era più la guest star. Il sistema di potere di Cl, Compagnia delle Opere, Pdl, coop rosse dovrà trovare un nuovo equilibrio. E il celeste, una nuova collocazione. E i lavoratori del San Raffaele un nuovo lavoro, dopo che il signor Rotelli ha messo in mobilità 200 di loro: per il momento a pagare per questa gestione dissennata saranno loro. Leggi anche: - Ferruccio Pinotti, La lobby di Dio - Report "La Divina provvidenza", sul caso San Raffaele La scheda della puntata:
Roberto Formigoni, il presidente di Regione più longevo d’Italia, cade dopo quasi diciott’anni di governo ininterrotto perché un’onda giudiziaria senza precedenti travolge lui, la sua giunta e il Consiglio. È l’epilogo di una legislatura sciagurata, nata con lo scandalo delle firme false per la presentazione della lista Formigoni e che in soli due anni e mezzo è riuscita a offrire un compendio davvero variegato di inchieste e accuse di reato, «una sorta di olimpiade della corruzione, o comunque della malversazione e della cattiva politica», per usare le parole del consigliere di opposizione Civati. Ma la fine dell’ennesima legislatura formigoniana segna anche l’epilogo dell’uomo politico? Oppure Formigoni è già pronto per una nuova stagione? Magari con un nuovo partito?L’inchiesta «Il Papa Re» racconta il fenomeno politico Formigoni, tornando alle origini del movimento ecclesiale di Comunione e Liberazione fondato da Don Giussani e racconta il suo braccio politico, il Movimento Popolare creato proprio da Formigoni. Parla dei rapporti poco noti tra CL e Berlusconi, con testimonianze inedite. Racconta gli sviluppi delle nuove inchieste che lo riguardano o lo sfiorano, ritorna su quelle chiuse del recente passato. Perché «Il Papa Re» indaga anche sull’entourage di Formigoni, sugli uomini del Presidente che erano indagati ieri e sono indagati oggi; esplora il riservato e misterioso mondo dei memores domini, l’associazione di monaci laici a cui da 42 anni appartiene Formigoni e che raggruppa i ciellini dedicati totalmente a Dio, nel rispetto della promessa di obbedienza, povertà e verginità.L’inchiesta di Report in onda domenica 4 novembre, realizzata da Alberto Nerazzini, indaga su un sistema politico e di potere che supera i confini della Lombardia, con le sue ramificazioni nel sistema economico, nell’educazione, e con la sua decennale trasversalità. Con interviste inedite, per esempio, svela i protagonisti dell’ultima inchiesta della Procura di Milano che coinvolge i vertici della Compagnia delle Opere di Bergamo e, ancora una volta, sfiora il «Papa Re».Altri servizi:
Prove di sistema/I ricicloni di Luca Chianca
Lo chiamano Overshoot Day, il giorno in cui abbiamo già consumato le risorse naturali che il pianeta è in grado di rigenerare in un anno. Nel 2012 il giorno del deficit ecologico è stato fissato al 22 agosto, l'anno scorso era il 27 settembre. Stiamo vivendo al di là dei nostri mezzi, eppure basterebbe iniziare a pensare a un altro modo di produrre e consumare gli oggetti che utilizziamo quotidianamente. Una soluzione a portata di mano viene proprio dal loro recupero.Extrabanca, di Giuliano Marrucci
A pochi mesi dal crollo di Lehman Brothers, Andrea Orlandini ha avuto il fegato di investire tutti i suoi risparmi in una banca nuova di zecca. E i risultati gli hanno dato ragione. Si chiama Extrabanca, ed è la prima dedicata ai migranti. Perché non esiste crisi di mercato per le buone idee