Abbiamo un'enorme ricchezza nelle nostre mani e non riusciamo a farla fruttare: e non mancherebbero nemmeno i soldi, visto che molti fondi di investimento non aspettano altro che avere buone idee (e sicure) su cui puntare.
Il bel servizio di Michele Buono per Report ha mostrato quanto il futuro per l'Italia e per l'Europa sia a portata di mano, basta solo avere la volontà politica di farlo.
A Berlino e a Bruxelles i sindacati (tedeschi) hanno proposto un piano sindacale per la creazione di un fondo europeo per fare investimenti nell'economia reale, non per fare speculazione dunque. Sono 2500 miliardi in 10 anni, secondo le stime dei sindacati: l'impatto di questo fondo, garantito dagli stati e finanziato anche da privato è stato stimato sia in termini di PIL (che aumenterebbe di qualche punto percentuale) che in termini di posti di lavoro.
Parliamo della bottega di Rimini dove la Vyrus produce moto su misura con tecnologie all'avanguardia, fatte a mano: ogni moto è scelta dall'acquirente e venduta singolarmente.
I designer stranieri sono contattati via internet e, sempre via web, sono vendute le moto. Niente catena di produzione e niente negozi.
Andrea Sartori è un musicista che si è costruito una app su Iphone con cui far suonare gli strumenti che ui stesso si costruisce. Grazie alla tecnologia delle stampanti 3d.
Lo smartphone diventa una strumento per fare musica: i pezzi per i suoi strumenti sono prodotti a Bologna e la tecnologia si basa su Arduino.
Arduino è una scheda di rete, prodotta in Italia, ad Ivrea, dalle potenzialità enormi: si possono costruire schede da montare su robot per la pulizia dei cantieri, come ha fatto un'azienda a Montebelluna.
A New York hanno costruito, a partire dal kit di Arduino, un braccialetto con raggi infrarossi per dare una "visione" a dei non vedenti.
Questa è la vera rivoluzione: mettere in mano a tante persone una tecnologia aperta e a costi alla portata di tutti.
Ma mentre in America la politica si è accorta del fenomeno Arduino (e già si parla di impiantare una nuova Silicon Valley), in Italia i tecnici del ministero dello sviluppo hanno segnalato al ministro competente le potenzialità. E ancora aspettano una risposta.
Di Buono ha intervistato sia il d.g. del ministero dello sviluppo, Tripoli, che Michele Banzi cofondatore del progetto Arduino.
In Italia, grazie a questa scheda "open" si sta impiantando una nuova filiera di aziende manufatturiere, ad alta competenza tecnologica. Un ecosistema che porterebbe degli impatti positivi sul lavoro, sull'urbanistica, sull'industria, sull'educazione.
Certo, se poi il ministro competente, anziché stare ad ascoltare queste novità e metterci su il cappello, si mette a giocare col suo iphone (parliamo di Passera, il banchiere-politico di sistema):
MILENA GABANELLI IN STUDIOUn altro ambito dove si potrebbe investire è la riqualificazione di aree urbane: a Roma, quartiere Tiburtina si potrebbe insediare una nuova azienda, dentro la città.
Visione politica appunto. È ricchezza anche quella di avere dei dirigenti competenti che sanno vedere in che direzione va il mondo e scrivono dei piani. Le decisioni però poi le prende il ministro, se gioca con l’iphone quando chi ha delle idee gli va a spiegare le cose, non è che vai lontano. Pare fosse l’ex ministro Passera. Comunque le eccellenze che abbiamo visto stanno dando vita ad un nuovo modello produttivo e la politica che sa guardare lontano lo porta in una infrastruttura dentro la città, vale per l’Italia come per il resto d’Europa.
Perché questa azienda produce motori con un procedimento innovativo, senza fusione. Dunque che ha bisogno di meno energia e che non richiede impianti enormi.
L'azienda, in città, potrebbe essere costruita vicino a scuole, vicino alla stazione per il trasporto pubblico. I posti di lavoro richiederebbero la costruzione di nuove case, anche per edilizia popolare.
A Barcellona hanno riqualificato un intero quartiere grazie a fondi privati.
Perché non farlo anche in Italia?
E' un modello urbanistico che potrebbe essere applicato in tutta Italia e in tutte le città europee.
Trasporti intelligenti e reti elettriche intelligenti.
A Chemnitz, in Germania, il tram diventa un treno appena esce dalla cità. In questo modo un unico mezzo porta la gente al lavoro e la riporta a casa.
E attorno alla linea del treno/tram si sviluppano i paesi.
A Emmedingen, il comune ha assunto un manager pubblico col compito di convincere le famiglie che è conveniente fare lavori di ristrutturazione per la casa, per far consumare meno energia.
Teleriscaldamento prodotto da caldaie a Pellet, energia che viene messa in rete per le altre case.
Le case vengono ristrutturate, le bollette si riducono e l'energia prodotta non si disperde.
Per non perdere energia esistono le reti elettriche intelligenti capaci di regolare la produzione e il consumo di energia: a fianco della linea elettrica c'è una seconda linea dati dove viaggia l'informazione.
Con questa tecnologia si potrebbe usare l'energia eolica prodotta nel nord Europa di notta, per pompare acqua nei bacini idraulici che produrrebbero energia di giorno, che potrebbe essere trasmessa nei paesi del sud.
Servirebbe una rete elettrica europea veloce e intelligente: è una rete che ha un costo stimato di 600-800 miliardi di euro in 10 anni.
Sono tanti? Ogni anno spendiamo 450 miliardi per comprare petrolio e gas.
Con la rete intelligente potremmo essere indipendenti dai paesi fornitori di petrolio, come la Russia.
Ma, anche qui, servirebbe una comune visione politica in Europa.
Mentre noi siamo ancora qui a discutere di nazionalismi, no euro e di petrolio.
Intelligenza in rete
Ci sono tante scuole che, a macchia di leopardo, mettono in rete la conoscenza, creando ebook, materiali che integrano la conoscenza e la rendono disponibile a tutti.
In queste scuole si parla inglese, si lavora direttamente in rete.
Ma serve una infrastruttura veloce, per la rete.
E una visione didattica comune del ministero dell'istruzione, per non disperdere queste esperienze.
Ma fino a ieri al ministero c'era una che spendeva milioni con le pillole della conoscenza ..
Si deve investire sulla conoscenza e sulle persone. Non si può continuare a ripetere che non ci sono soldi, perché così si alimentano i partiti contrari all'Europa.
BERNADETTE SEGOL - SEGRETARIA GENERALE CONF. SINDACALE EUROPEA
Finché non si esce da questa credenza, da questo pensiero unico che non si può investire perché non bastano i soldi e che la prima cosa da fare è ridurre le spese e continuare le misure d’austerità, questi investimenti non si faranno mai.
MICHELE BUONO
Ma quando siete andati dal Presidente della Commissione Europea e gli avete detto che si tratta di investimenti utili che vi ha risposto?
BERNADETTE SEGOL - SEGRETARIA GENERALE CONF. SINDACALE EUROPEA
Il Presidente della Commissione Europea ci ha detto “è una buona idea ma non abbiamo i soldi, dobbiamo continuare a ridurre il deficit pubblico e in questo momento non è politicamente possibile”. Semplicissimo! No?
MILENA GABANELLI IN STUDIO
Non è colpa loro, è il sistema che li ha espressi che ha portato alla recessione. Un sistema che dobbiamo cambiare altrimenti è evidente che in un sistema così l’euro non funziona, c’è modo di aggiustarlo remando in un'unica direzione che è quella della federazione, perché a quel punto il costo del denaro è uguale per tutti e non ci sono più figli e figliastri. Pensate che l’idea che ha avuto l’Europa per aggiustare il rapporto debito PIL, è quello di calcolare da quest’anno anche il “fatturato” proveniente da spaccio di droga e prostituzione. Per carità! Dal nuovo parlamento che s’insedierà da domani ci aspettiamo che il PIL lo faccia crescere trasformando in ricchezza le idee che abbiamo visto.