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Reportage: Alluvione in provincia di Messina – Pale in mano, due settimane dopo

Creato il 11 dicembre 2011 da Thefreak @TheFreak_ITA

Reportage: Alluvione in provincia di Messina – Pale in mano, due settimane dopo

Reportage di Daria RIzzotto

Barcellona Pozzo di Gotto,due settimane dopo.

Pale in mano e strade sgombre grazie ai cittadini

A due settimane dall’alluvione,Barcellona-Pozzo di Gotto,è stata sgombrata quasi del tutto.

Grazie all’intervento instancabile dei suoi abitanti,vigili del fuoco e dell’esercito,dei fiumi di fango che ricoprivano le strade resta solo qualche traccia.

Ma se da un lato è di nuovo possibile poter circolare liberamente,rimane irrisolto,almeno temporaneamente il problema degli sfollati: famiglie,commercianti ed agricoltori costretti a lasciare le proprie abitazioni ed attività,restano in attesa.

Fortunatamente hotels e b&b del posto hanno offerto,a chi ne aveva bisogno,una sistemazione a tempo indeterminato.

Il funzionario comunale ,R.Lucchesi, ha raccontato degli effettivi danni subiti al centro ed in periferia.Il fango aveva ricoperto 58km quadrati di superficie,partendo dal mare fino alla media collina.

Il problema è che c’è stato uno crollo del terreno roccioso,1,5m di terra sono scivolati fino a valle partendo dalla montagna,portandosi dietro decine di alberi”afferma il dr.Lucchesi.

Le frane riversatesi sui torrenti hanno provocato un innalzamento del Longano-torrente da cui è attraversata la città-pari a 3 metri.

Essenziale l’intervento dei civili,che hanno affiancato le operazioni di sgombro e di evacuazione, per le quali è stato richiesto anche l’intervento della squadra sommozzatori dei vigili del fuoco.

Le direttrici della città sono state aperte grazie alla gente che spalava,e all’impiego di oltre 700 macchine e scavatori da cantiere impiegati”conclude Lucchesi.

Il giorno dopo l’accaduto la città si presentava avvolta da una fitta coltre di polvere.

Quando sono tornata-racconta Chiara L.,studentessa-dai finestrini dell’autobus si vedeva solo polvere.L’autista non riusciva a vedere a più di due metri di distanza,era tutto molto buio,un’atmosfera da dopoguerra”. “Il giorno dopo,munita di pala e stivali sono stata immessa in una catena di montaggio che comprendeva:spalatori,carriola e bobcat.

Al municipio distribuivano viveri ai volontari,croce rossa e guardia civile”.

L’evento ha unito gli abitanti in un comune sentimento di rivalsa,e desiderio di andare avanti e non piegarsi. Studenti,extracomunitari,lavoratori e molti altri,nei giorni a seguire,hanno fatto a gara a chi riusciva ad aiutare di più.

Sabato 11 e domenica 12 Dicembre,sono stati organizzati diversi eventi,tra cui “Il mercatino del fango”,il cui ricavato andrà interamente devoluto in beneficenza.

E’ stata un’esperienza forte-conclude Chiara L.-che ci ha fatto comprendere l’amore e l’attaccamento spirituale e fisico per questa terra,spesso bistrattata,ma davvero tanto cara”.

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