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“Repubblica” e il Movimento 5 Stelle.

Creato il 05 novembre 2012 da Firenze5stelle @firenze5stelle

Dopo le precedenti lettere dalla rete – lettere e post di opinione – pubblichiamo un editoriale del blog http://micheledantini.micheledantini.com/  in risposta alla difesa a oltranza del sistema dei partiti e della delega rappresentativa da parte di Claudio Tito in un editoriale de’ La Repubblica

“Repubblica” e il Movimento 5 Stelle.

Forse Claudio Tito non avverte quanto puerile e disperato possa sembrare il suo editoriale contro il Movimento 5 Stelle, “L’occupazione del potere”, apparso oggi in prima pagina su Repubblica. La difesa a oltranza del sistema dei partiti e della delega rappresentativa; l’ossessione verticista; la sfiducia spocchiosa verso comunità di cittadini che si autoorganizzano con finalità in larga parte di autoformazione e servizio. “Si sta materializzando un progetto che aizzando i più biechi istinti giacobinisti sfrutta le debolezze di un Paese che vive una delle più pesanti crisi economiche della storia”.

Ma di che parla? Delle migliaia di semplici cittadine e cittadini che si riuniscono per parlare di beni comuni, democrazia partecipata, politiche del digitale?

Che cosa c’è di “bieco” nella scelta di revocare la delega e nell’esercitare competenze critiche? Nel proporsi di cercare, acquisire e diffondere informazioni accurate attorno a problemi complessi? “Gli esperti spiegano”, sibila l’apocalittico Tito, “che al fianco del Movimento 5 stelle ci sono una decina di persona con il cosiddetto «Indice Klout» superiore a 75: ossia capaci di influenzare [ciascuno] oltre 100mila utenti Internet”.

Comunicata con circospetto terrore, la rivelazione degli “esperti” accessibili a Tito è semplicemente spassosa. Non intendiamo pronunciarci in merito. Conosciamo però bene la validità del “cosiddetto «Indice Klout»”. L’amica che ha l’indice Klout più alto, nel mio caso, 82, si occupa di punto a croce e maglia e ottiene decine e decine di “like” quotidiani sulla sua pagina Facebook da persone che hanno la stessa passione ai quattro angoli del mondo. Non è così difficile, in altre parole, accreditarsi come “influencer”

Suggeriamo a Tito una lettura semplice e per lui normativa. Nel recente opuscoletto Mettersi in gioco, Carlo De Benedetti, presidente del gruppo L’Espresso, chiarisce che cosa sia giornalismo per lui. Nè investigazione né semplice notizia nel rispetto dell’autonoma capacità di valutazione del lettore. Invece commento, interpretazione, indirizzo di un’”opinione pubblica” che (spiega De Benedetti) deve essere “aiutata” a comprendere da parte di “élites”. In altre parole, nella paternalistica accezione gramsciano-gentiliana: giornalismo è “ideologia”.

A Repubblica evidentemente si teme che l’”opinione pubblica” possa a un tratto rifiutare simile callosa tutela; e orientarsi in modo autonomo, scegliendo altre “fonti”, altri “influencers”, magari tra scienziati, tecnici, dottorandi e studenti cui Repubblica, troppo certa della saldezza delle mura del suo primato, non avrebbe mai pensato di rivolgersi. Dov’è dunque il problema, se non nei bilanci di un gruppo editoriale che non ha riconosciuto per tempo la necessità di offrire rappresentanza a controvoci; e varcare i propri confini istituzionali, sociali e culturali, divenuti improvvisamente (o forse non così improvvisamente) angusti?

Il nostro punto di vista è sensibilmente diverso da quello di Tito.

Accogliamo senz’altro con favore la diffusione del “citizen journalism” in Italia e le sue implicazioni politiche all’interno del Movimento 5 Stelle, anche se è indubbio che propria tale diffusione revoca in parte il mandato dell’informazione centralizzata (e dei suoi rudi capomacchina).

I maggiori media nazionali, Repubblica tra di loro, hanno spesso confuso la pratica politica dell’”ideologia” con la semplice manipolazione della notizia a fini commerciali. Non tutto viene per nuocere, dunque, neppure l’ascesa del Movimento 5 Stelle: alle testate che desiderino sopravvivere (così come ai partiti) si presenta oggi l’opportunità di impegnarsi con umiltà a recuperare credito sotto il duplice profilo della ricerca e della responsabilità sociale.

fonte : http://micheledantini.micheledantini.com/2012/11/02/repubblica-e-il-movimento-5-stelle-un-editoriale-di-claudio-tito/


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