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Resa della conta

Creato il 28 marzo 2013 da Angelonizza @NizzaAngelo

Resa della contaDunque il premier pre-incaricato sta per tornare dal capo dello stato con l’obiettivo di convincerlo a dargli la fiducia sulla fiducia che lui pretende di ottenere dal Parlamento. Un credito che tuttavia non dà certezze quanto al varo dell’esecutivo, né alla governabilità e neanche al governo del cambiamento. Tutte cose che non fanno dormire Bersani ormai da alcune settimane. Ma al netto del sì o del no delle Camere al centrosinistra, l’aspetto che spicca è la quota di caos che qualifica questo scorcio di vita pubblica. Dall’incapacità di autoregolarci certificata dal voto, che vabbè può accadere perché è nei numeri della democrazia e soprattutto di certe norme elettorali ma che in questo ultimo round è da addebitare in grossa misura al linguaggio e alle idee disaggiornati dei democrat e al loro cronico strabismo, al turpiloquio dei rappresentanti politici e dei capimovimento, trivialità spesso gratuite che poco aggiungono all’ordine del discorso, fino alla confusione/debolezza degli affari esteri direzione India o allo choc dell’opinione pubblica non mediocre di fronte alla profanazione del dolore di una mamma di un figlio ucciso dalla polizia. Un panorama al di qua e al di là del cosmo, indeterminato e contraddittorio. Una situazione di iato, resa ancor più vuota e indecifrabile dal movimento centrifugo acquistato dalle dinamiche per l’insediamento del governo. La meta-fiducia di Napolitano non legittima nulla. Non necessariamente. Siamo alla resa dei conti? Se Camera e Senato non permettono la nascita del Bersani I, e non altri possono sostituirsi ai due rami del Parlamento, allora la parola torna al Quirinale che è ragionevole ritenere che abbia già in tasca il nome per un premierato del presidente. Delle due l’una. Governissimi o governicchi vi prego no. Che tristezza.



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