“Devo ammettere che all’inizio non ho nemmeno preso in considerazione l’ipotesi di cercare un lavoro in Italia, perché pensavo che -avendo studiato cinese- un periodo di residenza in quel Paese sarebbe stato necessario. Quello che non potevo pensare era che ci sarei rimasta per buona parte della mia vita!“: così Chiara Dossi, 35 anni, sintetizza i motivi che l’hanno portata a fare il grande passo verso l’Estremo Oriente.
Una Laurea in Lingue e Letterature Orientali a Venezia in valigia (con annessi viaggi a Pechino), Laura parte così per la Cina: destinazione Ningbo, città a circa 300km. da Shanghai. Obiettivo: lavorare presso una società italiana. L’assegnazione è quella di assistente/interprete Poco più di un anno dopo il primo, grande salto: Shanghai, la capitale economica della Cina. Una breve parentesi in un’altra azienda italiana, poi il passaggio a una società coreana, dove si occupa della gestione del personale e della clientela. Vi resta tre anni (“anni interessantissimi, ma tutt’altro che facili“, ricorda lei ora), poi prende col marito la decisione di trasferirsi nel suo studio di architettura, per curarne l’amministrazione e le risorse umane. In concreto, Chiara attualmente si occupa di tutti gli aspetti non strettamente inerenti l’architettura. Lo studio, che dà lavoro a 40 dipendenti, realizza progetti industriali, educativi e residenziali in tutta la Cina.
“Naturalmente non tutto è facile, lavoriamo molte ore e praticamente non esistono sabati e domeniche. Ma penso che la grande differenza tra qui e l’Italia sia il “profumo di possibilità” che si respira ovunque, per cui basta ancora determinazione e impegno, per ottenere qualche risultato. Nonché per vivere una vita professionale soddisfacente“: così Chiara descrive l’ambiente cinese. Con lei ci soffermiamo anche e soprattutto sulle opportunità professionali che i giovani professionisti italiani (in particolare gli architetti) possono trovare in Estremo Oriente.
Ospite della trasmissione è Ergian Alberg, architetto “di ritorno”: insieme alla moglie, dopo ben sette anni trascorsi in giro per il mondo (anche in Cina), Ergian ha deciso di fare ritorno in Italia, aprendo nel 2006 un proprio studio di architettura. Con lui comprendiamo i motivi di questa scelta. E proviamo a rispondere a queste domande: ha senso tornare in Italia? E’ soprattutto facile, dopo tanti anni all’estero?
Nella rubrica “Spazio Emigranti” proseguiamo la nostra inchiesta sui programmi di carattere regionale, dedicati ai giovani italiani che decidono di formarsi all’estero e/o intendono tornare in patria. Oggi focus speciale sul mondo della ricerca. Andiamo in Lombardia, dove è attivo il “Research Career Transition Award”, promosso e organizzato in collaborazione con gli Usa. Ce ne parla Alberto Cavalli, sottosegretario all’Università e Ricerca della Regione.
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La discussione di questa settimana: “Cina e sbocchi professionali: un nuovo mercato per i Giovani Talenti italiani? Ritenete che Shanghai o Pechino possano essere oggi più allettanti, dal punto di vista economico e professionale, rispetto a Milano o Roma? Soprattutto, se si ha una laurea in tasca? Vi trasferireste, in Cina?”
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Alla prossima puntata: sabato 12 marzo, dalle 13.30 alle 13.55 (CET), su Radio 24. Vi aspetto!