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Restare coi piedi per terra

Da Maestrarosalba
Restare coi piedi per terra Il web è un'invenzione bellissima. Permette di leggere tante cose interessanti. Di conoscere gente nuova. Di scrivere e scoprire che ciò che si scrive interessa a qualcuno. Di condividere i propri interessi e perfino le idee politiche.  Può accadere che anzichè vivere un'esperienza che occupa una parte della giornata, complice l'aspetto social e complici i più piccoli dispositivi di collegamento alla rete, che ci permettono un accesso costante dai più disparati luoghi, essa possa diventare totalizzante e finire con l'occupare molto più del tempo che normalmente si dedicherebbe a un normale interesse, finendo con l'annullare la percezione del confine tra il reale, il fattibile e l'immaginario. Proteggerci da questo pericolo, che a volte si presenta proprio come una sorta di fagocitazione a nostra insaputa, è un dovere verso noi stessi, e a parte la misurazione del tempo che effettivamente passiamo collegati alla rete, possiamo, a prezzi relativamente modici, senza che necessariamente si debbano investire risorse extra, porre in essere azioni concrete di contrasto, dedicando alla rete un tempo "ragionato" e non un tempo come se ci vivessimo in pianta stabile: - Leggere libri, anche digitali.
- Cucinare.
- Fare del bricolage.
- Camminare per le vie della nostra città o paese.
- Andare in campagna e osservare la natura.
- Giocare coi figli, se li abbiamo.
- Scrivere.
- Imparare cose nuove.
- Coltivare piante nel balcone o in giardino.
- Ascoltare musica.
- Stare in silenzio.
E poi:
- Domandarci prima di scrivere in rete, se è opportuno e se ciò che scriviamo è verificato.
- Lasciare lo smartphone a casa quando siamo a lavoro e metterlo via o spegnerlo mentre facciamo le cose qui sopra.
Non sono cose da farsi tutte tutti i giorni, bensì, occorre ricordarsi ogni tanto che costituiscono una valida e salutare alternativa al delirio dei social. Quando sui social scriviamo più di dieci post al giorno, probabilmente è ora di ripensare al nostro tempo in rete. Se accade ogni tanto mentre ci annoiamo, può essere un utile trastullo. Ma se diventa la normalità è ora di farci qualche domanda su quanto il web si è preso un pezzo della nostra vita. Io ogni tanto me lo domando. E voi?© Crescere Creativamente consulta i Credits o contatta l'autrice.

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