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ReteCapri smentisce voci su presunte trattative per cessione LCN 20

Creato il 23 settembre 2014 da Digitalsat

Di seguito trascriviamo comunicato stampa ricevuto da ReteCapri:

ReteCapri smentisce voci su presunte trattative per cessione LCN 20
I ricorsi di AGCom, MISE e MTV respinti dal Consiglio di Stato circa l'annullamento della prima normativa AGcom sull'LCN e la nomina di un Commissario ad acta per regolare la materia, hanno riaperto la guerra del telecomando con editori che vorrebbero ora accaparrarsi le posizioni 8 e 9 occupate, secondo i supremi giudici amministrativi, in maniera illegittima da MTV e DeejayTV in quanto emittenti non generaliste.
L'ultimo caso è quello di Discovery Italia  per le emittenti Real Time e Dmax che, secondo indiscrezioni, vorrebbe conquistare almeno una posizione, la n. 9 (oppure 8 se la 9 dovesse passare nel range delle prime tv locali). Ciò è impossibile essendo questi canali nativi digitali.
Sulle presunte trattative per acquisire la posizione N. 20, ReteCapri torna a dichiarare, ancora una volta e con fermezza, che i contatti intercorsi con Discovery o con altri operatori facenti capo a importanti multinazionali non hanno alcun rango di trattativa per la cessione poiché non esiste alcuna intenzione di cedere la posizione LCN, anzi, l'emittente guidata da Costantino Federico, sulla base della ripresa del lavoro del Commissario Ruggieri, è già in attesa di poter sbarcare, finalmente, sul n. 8 oppure sul n 9.
 ReteCapri, infatti, tiene a precisare che, oltre al requisito basilare della tipologia di programmazione prevista per il primo range 1-9, cioè il carattere ‘GENERALISTA', viene espressamente menzionato dal Consiglio di Stato anche il requisito della storicità (‘EX ANALOGICA'), vale a dire l'attività di emittente nazionale generalista prima del passaggio al digitale terrestre.
Ebbene ReteCapri nasce come Tv nazionale generalista nel lontano 1982, ancor prima di Canale5 -Fininvest-. L'emittente aveva, infatti, iniziato già nel 1980 l'espansione del segnale sul territorio nazionale, testimoniato dall'acquisto della rete di Tele Capodistria e dall'aver vinto il primo processo nel 1981 per non aver osservato il divieto di collegamenti in diretta con ponti radio e il conseguente limite di trasmissioni in ambito locale regionale.
 Continuano, intanto, gli investimenti di ReteCapri sia sulla rete che sul palinsesto, che si annuncia con grandi novità.


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