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Recensione | Poldark 1×07 “What I despise most, is the deceit”

Creato il 21 aprile 2015 da Parolepelate

Cio’ che più disprezzo è l’inganno, soprattutto se arriva da chi ci è più caro.

Sono queste le parole che, a mio avviso, ben riassumono questo episodio, con le sue trame intricate fatte proprio di piccoli segreti, di bugie, di sotterfugi e giochi e macchinazioni che hanno le più disparate conseguenze.

Avevamo già avvertito la tensione salire, e sapevamo che le cose si sarebbero andate complicando, perché è sempre quella proverbiale quiete prima della tempesta che ci porta a temere il peggio. Possiamo vedere da lontano il mare ingrossarsi, l’onda arrivare, eppure saremo sempre lì sullo scoglio, consci del pericolo, perché non possiamo far altro che contemplarne la pericolosa bellezza, rimanendone stregati a nostro rischio e pericolo.
E non avremo tempo per disperarci alla fine, perché sarà stata solo ed esclusivamente colpa nostra.

Recensione | Poldark 1×07 “What I despise most, is the deceit”

Sono il rischio ed il pericolo dunque, assieme al sotterfugio, i fedeli compagni di viaggio dei nostri protagonisti. Di tutti loro, nessuno escluso, perché ogni parola non detta diventa un rumoroso ed assordante sciame di vespe che ronzano nell’orecchio di chi non vuol sentire.

Recensione | Poldark 1×07 “What I despise most, is the deceit”C’è innanzitutto Keren, che a suo discapito, continua a tessere la tela di bugie per la quale sembra esser nata. Vuole sedurre l’ingenuo Dr. Enys, incurante delle ire del suo nerboruto marito, e non ne capiamo bene il motivo.

Non sappiamo se è una qualche rivalsa sociale, o solo uno stupido gioco. Ne pagherà tuttavia le conseguenze ben presto, e se dunque per una pericolosa seduzione si è arrischiata a giocare col fuoco, la corsa a perdifiato verso la trasgressione l’ha solo portata ad un eterno e mortale abbraccio, dal quale ormai non potrà più liberarsi.

La tensione è dunque alta, e tutto ribolle come in una pentola difficile da scoperchiare, di dove i vapori ed il fumo, ed il costante gorgogliare dell’acqua si fanno sentire sempre più.

Recensione | Poldark 1×07 “What I despise most, is the deceit”Se chi lascia questo mondo, dunque, lascia a chi resta le sue colpe ed i suoi rimorsi, è degli altri poi il compito di coprire le tracce o di cercare di salvare il salvabile. Ovviamente, Ross, in questo caso ed in prima persona, è colui il quale va prodigandosi per tutto e tutti. Non ha lo spirito del crocerossino, il viscerale dark Poldark, ma nel suo non esser mai tranquillo, forse cerca di sistemare ciò che ha intorno affinché tutto non si ripercuota su lui stesso e sulla sua famiglia.

Ross è il nostro ago della bilancia, barcamenandosi tra la crisi mineraria e le mire dei Warleggan sempre più assetati, e tra i giochetti subdoli di Francis e le sue ire, dopo che avrà scoperto ciò che Verity ha fatto e sta per fare.

La situazione dei Poldark è piuttosto complicata infatti in questo penultimo episodio. Tutti vogliono agire per il “bene altrui“, ma pur così facendo, e cercando di far contento qualcuno, feriranno qualcun altro. E’ come avere delle catene ai polsi, legate in maniera tale che, su quattro prigionieri, se ne possano sempre solo liberare tre, ed uno sarà costretto a rimanere indietro, a sacrificarsi per gli altri.

Recensione | Poldark 1×07 “What I despise most, is the deceit”Francis di certo, non saprebbe come sbrogliare la situazione, anzi. Si ubriacherebbe pur di non capir più nulla, accecato dalla rabbia, e finito l’alcool, brinderebbe a suon d’urina con Bear Grylls, magari lasciandosi sfidare al gioco e perdendo anche le braghe.

E’ fin troppo collerico e non ragiona più, diventando più umorale e pettegolo di una donna. Avevamo visto in lui forse uno spiraglio di savietà, che si è esaurito con la stessa velocità con cui è comparso, frutto della perenne invidia nei confronti di Ross (giustificabilissima – per carità – e che Warleggan Jr. non si esime dall’usare come arma a suo vantaggio).

Ross, invece, è il mastro di catene. E’ quello che cerca di far quadrare i conti e le situazioni penali e pecunarie, offrendo una via d’uscita a Mark, riprendendo il dottore e provando a farlo rinsavire, e si espone come sempre per cercare di salvare le miniere, dove il rame scarseggia e gli investitori ormai sono sul lastrico. Quel che non sa’ ancora è che, seppur a fin di bene, le azioni di Demelza purtroppo condizioneranno il tutto, nonostante mosse dall’amore e la stima che nutre per Verity. Sarà un uragano dirompente che travolgerà le case sulla costa, e come sempre, siamo consci che le disgrazie non vengono mai da sole.

Per quel che riguarda Verity, in questo episodio, è forse per la prima volta che la vediamo frivola e ‘libera’ in un certo senso. Si è assunta il peso delle sue azioni, seppure ancora si trovi a vivere in una bolla di sapone, protetta dalle eventuali conseguenze e dalla tempesta che si sta abbattendo sulla propria famiglia. Siamo contente per lei, nel vederla felice per una volta, anche se è una felicità amara ed ha un alto prezzo per tutti gli altri membri della sua famiglia.

Recensione | Poldark 1×07 “What I despise most, is the deceit”Il prezzo più alto di tutti, però, è quello che paga Demelza. Se da un lato Ross s’adopera per tutti alla “luce del sole” – o per lo meno, infrangendo le leggi agli occhi della comunità che tace ed acconsente -, lei agisce nell’ombra, morale e sociale. Nella notte più pericolosa riesce a tener saldi i nervi, ed ancora affronta di petto Francis, facendosi carico delle sue responsabilità e mostrando la sua ‘ignoranza’. E’ umile nell’ammettere di aver agito solo per seguire il cuore, e non le complesse regole e norme che regolano i rapporti della borghesia, eppure le parole di Francis, così come quelle di Ross, la riportano alla dura realtà. E ci piange il cuore nel vederla così affranta, ma quel che dovrà capire è che purtroppo, la fiducia perduta andrà riconquistata, ed appunto a caro prezzo.

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Purtroppo il rischio corso per Verity ha portato le acque al suo mulino ad agitarsi, e, possiamo immaginare, non ha fatto altro che favorire il gioco di qualcun altro.
E’ un attimo infatti perdere per lei quella fiducia acquisita e costruita col sacrificio, ora che anche Ross dubita di lei. Possiamo metterci nella testa di Demelza, e sentirci giudicate, umiliate, sotto esame, mentre le lingue che ne lodavano poco prima il suo essere diventata una ‘lady‘, la rispediscono ora al rango di ‘ignorant troll‘, con disprezzo e risentimento. Ed avvertiamo negli occhi di Ross quel barlume di pentimento, quel pentimento che non ci fa star tranquille, perché è come se realizzasse che quella che era la sua kitchen maid ed ora sua moglie, è stata (forse???) l’ennesima scelta sbagliata delle numerose operate nella sua vita (noi ci auguriamo ovviamente il contrario).

Non è solo la diceria di Jud o Prudie detta in preda all’alcool quindi a minare in Demelza la fiducia in se stessa o in Ross. L’insicurezza ed il sospetto vengono insieme a braccetto, e sappiamo che, se la corda che la tiene legata a Ross s’allenta o sta per spezzarsi, chi ne avrà vantaggio(?) sarà Elizabeth.
Sappiamo anche che Ross è una polveriera pronta ad esplodere, e chissà…cosa sarebbe capace di fare (cosa che forse chi ha letto i libri già saprà).

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Elizabeth infatti, è sempre li in disparte, nel suo secondario e muto ruolo di apparente pacificatrice e spettatrice degli eventi. E’ pronta a rimbeccare e rimproverare, ma è anche e soprattutto furba. Un esempio? La lettera ed il linguaggio usato, volti a far presa su Ross. O ancora, la frase apparentemente buttata lì per caso, quando allo scoprire di Verity, ammette davanti a Ross stesso di stimarla per il coraggio che lei  non ha avuto, e quindi pentendosi si lascia ancora una volta compatire. E’ un momento, un secondo di sguardi celeri, ma che tanto lascia presagire e tanto rivela eppure non dice. E’ passiva, ma è come il ragno nella tela. Aspetta. Inconsciamente, aspetta.

Demelza purtroppo, per la “volenterosità” di chi troppo vuol fare per portar del bene, ha scoperchiato il vaso di Pandora della famiglia Poldark, laddove nella distrazione, come serpi in seno i Warleggans hanno affondato le loro velenose e fameliche fauci, e cercare di ricoprire il vortice venuto a crearsi sarà un’ ardua impresa.

Recensione | Poldark 1×07 “What I despise most, is the deceit”Recensione | Poldark 1×07 “What I despise most, is the deceit”

E allora cosa ci sarà da aspettarsi, quando ormai venuti al pettine tutti i nodi, la situazione precipiterà ulteriormente? Noi rimarremo in trepidante attesa, ad osservare il mare in burrasca dietro questo vetro incrinato che sembra lasciar passare il sibilo inquietante dei venti di tempesta all’orizzonte, col suo carico di sciagura.

Se avete avuto la pazienza e la voglia di legger fino a qui, vi rinnovo come sempre l’appuntamento alla prossima settimana, per l’ultimo e sofferto capitolo di questa prima serie di Poldark.
Prepariamoci psicologicamente…e fazzoletti alla mano.

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-Notforyourears

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