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Retro Zone parte 2: gli autori, l’intervista, i giocattoli

Creato il 11 luglio 2010 da Etherea

Non avevo idea che l’argomento mi interessasse a tal punto da farne una seconda parte, ma ci sono delle curiosita’ che proprio mi dovevo togliere.
In primo luogo volevo e voglio conoscere le idee e le opinioni degli autori del blog Commodore80, gia’ segnalato nel post precedente, Cesco e Massi.

Andiamo con ordine e conosciamoli, con un’intervista doppia =)

Massimo, Francesco, grazie di aver accettato l’intervista; che piu’ che un’intervista mi sembra di essere al campetto a parlare con gli amichetti dei giochi piu’ in voga al momento. Come vi e’ venuta l’idea di creare un blog come “Commodore 80 – I veri maestri degli anni ’80″?
L’idea del blog tematico, ci è balzata in mente dopo che per un’anno, a turno, cambiavamo nella chat di msn l’avatar con immagini di “Pollon” piuttosto che “Megaloman“… finchè un giorno Massimo ha esibito le famigerate “Super Boom“! Quel giorno abbiamo capito che era giunto il momento di condividere con tutto il mondo.

Quanti dei giocattoli che avete recensito avete avuto e avete tutt’oggi?
In genere tra tutti e due quasi tutto quello che abbiamo pubblicato era presente nello scatolone dei giocattoli, fatta ovviamente eccezione per tutti quei giocattoli prettamente femminili come “Baby Skates” o i timbrini di “Poochie”. Personalmente impazzivo per i Masters e Big Jim, che custodisco ancora gelosamente in cantina assieme alla fidata P6 Elastic! Massimo invece è uno dei rari possessori di giochi da tavolo di culto come “Brivido“, “Bis” (tratto dal programma di Mike Bongiorno)  e “Hotel” assieme ad altre svariate chicche per cui la lista si allungherebbe troppo!

Francesco: quali sono i momenti della tua infanzia, legati a giochi o cartoni, che ricordi con piu’ emozione?
La nostra generazione oltre ad aver passato ore a scambiare le figurine dei calciatori tra i banchi di scuola può vantare di essere stata la prima ad aver dilapidato intere fortune nei videogiochi da bar.  Ammetto che rispolverare “Hyper Olympics” (le celebri olimpiadi) mi ha quasi commosso!!! Per quanto riguarda i cartoni non mi perdevo una puntata di “Spank” come ovviamente di “Holly e Benji“!

Hello Spank.. se ci ripenso ho ancora l’angoscia =)
E tu Massimo? Tra giochi e cartoni che cosa ti suscita ancora forti emozioni?
Rimanendo sempre in ambito videoludico senza alcun dubbio la pietra miliare per me è stata il Commodore VIC20, quando oggi vediamo videogiochi con grafiche iper-realistiche mosse da potenti motori 3D, non possiamo non parlare del fatto che per noi, con un pò di fantasia, un rettaqngolo con quattro cerchi ai lati era una macchina da corsa. Forse è la dose di fantasia che ci faceva emozionare di più.

Se vi chiedessi di scegliere, oggi, quale giocattolo avere in regalo che cosa mi rispondereste?
Visto che da piccolo mi sarebbe sempre piaciuto avere la “Super Tenèrè” PegPerego a batterie, adesso prenderei il modellino della Ducati Monster con le rotelline!!!

Che fate nella vita? Olte a fare i cialtroni sul blog s’intende =)
Oltre all’impegnativo cialtronare (ogni post ci richiede ore di ricerca!) lavoriamo entrambi in un service di stampa digitale, inutile dire che ogni “pausa caffè” diventa sede di importanti decisioni relative a quali oggetti o personaggi recensire.

Ai vostri figli neghereste qualche giocattolo? E quale giocattolo vorreste reglare?
Spero che mio figlio non mi neghi nessun giocattolo altrimenti smetto di respirare finche non divento viola!!! ;P

Parliamo adesso di cartoni, anime e serial TV dei nostri anni ’80. Quale e’ il vostro preferito e perche’.
Più che su di un cartone o di un telefilm, ci piace l’idea di riconoscere il vero “eroe” di una serie, che non necessariamente è il protaconista.  Su tutti “Frank” (di Carletto il Principe dei Mostri), “Torakiki” (di Spank) e “Murray Bozinsky” (di Riptide). La ragione è che nonostante le loro presunte incapacità ogni volta erano fondamentali!

Come vede il futuro televisivo? Ci sono un sacco di serial che sembrano quasi tutti uguali.. che ci dobbiamo aspettare?
Cosa fà mi da del lei? ;)

Oh scusa, una svista, stavo ancora pensando all’elicottero di Riptide =P
Dicevamo del futuro…
Il futuro televisivo andrà a fondrsi con quello della rete, ma la cosa peggiore è che le idee iniziano ad essere sempre più scarse, ed ecco il perchè di tanti remake tratti dagli anni ’80, che però per diversi aspetti non risultano (almeno sencondo i nostri parametri) all’altezza degli originali.

E come darvi torto.. In ultimo, il vostro blog conta un sacco di visite, di persone appassionate, di nostalgici e di curiosi.. che effetto fa essere un piccolo faro di riferimento nella rete?
Faro o no, non ci aspettavamo di sicuro di arrivare ad avere oltre 8000 visite al mese, ma la cosa che continua a stupirci di più sono i commenti delle persone. Dai è una piccola grande soddisfazione!

Beh, le soddisfazioni le avete e le avrete, un blog cosi’ io non me lo perderei per niente al mondo =)
Francesco, Massimo, grazie per la vostra gentilezza e per la vostra disponibilita’, ma adesso spostatevi un attimo che tiro fuori il secondo scatolone dei giochi anni ’80.

Se avete avuto una Barbie, avete avuto quasi sicuramente la sua sorellina/cuginetta/nipotina Skipper. Una Barbina in maniatura che si veste e si si agghinda esattamente come la sorellona; dieci anni di eta’ circa, nata nel 1964, occhi blue e vinile dappertutto. In origine, come detto, doveva essere la sorellina di Barbie, differenziandosi da lei solo per la conformazione fisica. La Mattel, tuttavia, dopo qualche anno decise di promuoverla a giovane adolescente, con abiti e capigliature sempre piu’ “moderne”. Le primissime Skipper avevano i capelli castani, qualcuna li aveva anche bluette, come la Twist’n'Turn. Tolta dal mercato nel 2003 e’ rimasta una piccola icona per gli amanti del genere.

Retro Zone parte 2: gli autori, l’intervista, i giocattoli

Chi non ha mai giocato all’Allegro chirurgo?
Sono una delle poche che puo’ dire di averci giocato solo in eta’ avanzata.. a casa mia non era ben vista una roba del genere e le mie amichette avevano in testa solo Barbie e Ken e la Famiglia Cuore, quindi nisba!
Verso i 18 anni, prima di decidere che l’universita’ di medicina non faceva per me, ho avuto l’onore di giocarci (aula 11, dipartimento Medicina e Chirurgia) e mi son fatta delle gran risate nel capire che non ero cosi’ brava =)

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E nemmeno la bambola Iridella (Rainbow Brite) avevo, ma grazie ad un sapiente gioco di scambi con le due sciocchine della 5 classe, tasche verdi [scusate Lara & Lara, sciocchine eravate 30 anni fa e sciocchine sarete anche adesso!], ho avuto tre dischi 45 giri per il mio Penny con le canzoni di Iridella, il braccialetto con la stella, la bacchettina magica e i poster che si trovavano solo sul Giornale di Barbie (che adesso si e’ evoluto in Barbie Magazine)!

Retro Zone parte 2: gli autori, l’intervista, i giocattoli

E come non parlare di quei fantastici giochini acquatici?
Diverse misure e dimensioni ma tutti accomunati dallo stesso scopo: buttare palline o cerchietti dentro il canestro! Il tutto muovendo dei pulsantini che davano la spinta verso l’alto. Fantastici!

Retro Zone parte 2: gli autori, l’intervista, i giocattoli

Si andava a scuola canticchiando i motivetti sentiti in tv, c’era DeeJay Television con un Gerry Scotti filiforme e un Linus ancora senza scarpe da running; il direttore della radio era Claudio Cecchetto ed era appena uscito il suo mitico 45 giri Gioca Jouer!

Retro Zone parte 2: gli autori, l’intervista, i giocattoli

Salutare.. pippiripipippi piripippi rippipi“, questo si cantava sull’autobus numero 5 che passava da via Baracca alle 7:55 di ogni giorno (non di lunedi, il lunedi si diceva a malapena “ciao“, se aveva perso la Fiorentina c’erano solo grugniti) e sulle spalle un magnifico zaino Invicta!
Vissuto (finita la scuola ci si metteva dentro di tutto, dagli scarponi da montagna agli asciugamani per il mare, con la conseguenza che tornavi a scuola e i libri sapevano di Coppertone e le merende avevavo il contorno di sabbia), scarabocchiato con gli Uniposca, con gli stemmi delle Mercedes come ciondoli (io ne avevo uno dell’Alfa, giusto per distinguermi – rubati alle macchine in sosta vicino alle scalette di Piazza Stazione, quando ancora c’erano le scalette..), con le poesie o con le frasi simbolo di quegli anni, di una gioventu’ che stava crescendo a suon di Supercar e Christiane F. noi, i ragazzi dello zoo di Berlino. Il mio zainetto e’ durato anni e anni e anni, nonostante mia mamma insistesse a lavarlo, a ripulirlo e, dopo qualche secolo, a gettarlo. Giallo e rosso con le fibbiette blue e le due taschette esterne.
C’era la serie MiniFluo, la serie Jolly1 e Jolly2 (quelli piu’ moderni) e in seguito sono arrivati i minizaini Jollino (quelli piccoli di tela) e tutti gli altri che ancora oggi si trovano tra gli scaffali delle cartolerie. Il mio lo comprai da Calamai, in centro, pagato una sessantina di migliaia di lire del tempo..

Retro Zone parte 2: gli autori, l’intervista, i giocattoli

Dentro c’era di tutto: i libri ricoperti da quella specie di plastichina puzzolente, l’astuccio (con lucidalabbra e specchiettino e tutta una serie di UniPosca), i quaderni, il mitico diario pieno di dediche, scritte, foto e niente compiti – tranne in prima media o in prima superiore quando si comincia la scuola e si cerca di essere in ordine -, il Galak bianco (che faceva davvero schifo!), l’ultimo numero di Cioe’ e il walkman Sony con le cassette piene di canzoni registrate dalla radio o dalla TV.

Retro Zone parte 2: gli autori, l’intervista, i giocattoli

Adesso tutte queste cose ci scatenano orde di ricordi, sensazioni.. ricordo che nel mio walkman c’era la canzone Who’s that Girl di Madonna (1987), It’s a sin dei Pet Shop Boys (1987), Relax di Frankie Goest To Hollywood, Girls just wanna have fun di Cindy Lauper, Wake me up (before you go-go) degli Wham! tutte del 1984.
Ho la nostalgia.. e mi spiace pensare che le nuove generazioni si formeranno senza avere quel sense of wonder di novita’ e scoperte che abbiamo avuto noi; le donne in dolce attesa hanno addirittura l’iPod per la pancia, fanno addormentare i bambini con i carillon telecomandati ed olografici che diffondo le musiche appena scaricate da iTunes (io avevo le apette che giravano a carica, con due sole note musicali), crescono con il cellulare in mano e i videogame in tasca..

Ad ognuno la sua epoca, ma fortunati noi che abbiamo vissuto certe cose e, come cantava Raf, cosa restera’ di questi anni ’80?

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