Altro mio biblico talento è la pazienza.
Posso aspettare, lavorare certosinamente ai fianchi, senza essere nemmeno sicura del risultato per mesi, anni.
Posso valutare possibilità su possibilità, tollerare errori su errori.
Lasciar fare, stare ferma in un posto.
Ma è dalla pazienza infranta che spesso scaturiscono le scintille peggiori sulla mia rabbia.
Ed è vero, dalla pazienza biblica posso passare all'intolleranza in egual misura.
Ma è stato utile, perchè d'un lampo mi si è illuminata la situazione tutta davanti agli occhi.
Visti i passi indietro, è stato naturale che tornasse di moda ragionare lineare.
Ragionare lineare è più rilassante, una domanda e una risposta, senza troppi dubbi e senza troppe implicazioni. Di certo, il lineare è la soluzione che permette di mettere spalle al muro.
E che male c'è a ragionare da lineare? Io lo so che male c'è, ma non mi importa ora.
Sarà che sento la mente offuscata , sarà l'orgoglio acceso dall'infrazione alla pazienza, saranno un mucchio altre cose, ma sì, sono assolutamente intollerante in questo momento.
Pagine di scritti tenute per me, scritti che sarebbero dovute essere parole, ma che non si può parlare quando la musica è troppo alta e quando si è troppo impegnati con la discoteca.
Respiri e sorrisi, e promesse d'orgoglio, quelle sì, infrante .
Solo che la rabbia ti mette in mano un rasoio, quello di ockam, of course, e metti in fila i fatti. Uno dietro all'altro, nella loro valenza più semplice e tutto diventa un quadro lineare.
Non dovrebbero piacermi i quadri lineari, ma questo me lo faccio piacere, pure se mi fa incazzare, pure se per ogni linea che unisce i puntini conto i minuti persi che si disintegrano.
Perchè lineare è semplice, prendi due punti, ci piazzi una linea in mezzo e il gioco è fatto.
Buongiorno, retto.