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Allen ha l'attitudine del combattente e del militante confuso. Sembra che stia combattendo contro il tempo in cerca del film perfetto, come Eastwood, ma ancora non riesce a militare nelle fila giuste, a scegliere il luogo e la modalità della battaglia decisiva. E, per questo, passa da un paese all'altro, dalla Spagna alle antologie inglesi, non dimenticando una capatina a New York tanto per rinvigorire il plauso dei critici vecchio stampo. La prossima tappa è Parigi. In questo tripudio che sembra essere lo sponsor da cartolina di qualche agenzia turistica, ogni tanto fa dei passi avanti, ogni tanto dei passi indietro. E non sembra avere nemmeno le idee molto chiare sul tipo di genere a cui dedicarsi. Così spazia dal thriller di "Sogni e delitti" alla vecchia arma psicoanalitica, magari rimaneggiata, in "Basta che funzioni", al triangolo amoroso pruriginoso di "Vichy Cristina Barcelona" all'umorismo non troppo fresco ma perspicace di "Scoop". E ora, torna a concludere la sua strada inglese, con un film minore, piuttosto lineare, con la voce fuori campo che è meno opprimente e tiene il filo in modo più discreto, e con la solita coralità, più numerica che narrativa. La confezione non è esaltante, l'originalità latita, la storia, peraltro, non è troppo pretenziosa, qualche cosa fuori posto, altre decisamente riuscite (la sequenza iniziale e la protagonista "old-school" Gemma Jones), altre con difetti e pregi (Hopkins si mostra molto defilato, così come veramente uno sbaglio è la scelta di Freida Pinto per un ruolo minore, che sfocia nel banale), e una buona prestazione di Naomi Watts e Josh Brolin. Su Banderas non si può dire molto, se non che non brilla nè per avvenenza nè per simpatia. ma non chiedete altro che 90 minuti di intrattenimento, con qualche sbadiglio, un pizzico di simpatia, qualche sbadattagine di scrittura e una semplicità ammirevole. Niente di nuovo sotto il sole, ma un prodotto vedibile che fa della discrezione la sua arma vincente. Certo che di uomini (e donne) sconosciute non ne troviamo, visto che sono caratteri troppo abbozzati per essere originali, troppo originali per essere realistici.
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