I santi Cosimo e Damiano, noti anche come santi medici, nacquero ad Egea in Cilicia nel III secolo d.C. Erano due gemelli: uno era un farmacista, l’altro un medico e praticavano l’arte medica senza chiedere niente in cambio (anargiri). Curavano sia uomini che animali.
All’epoca, la medicina aveva raggiunto un notevole grado di sviluppo teorico grazie a Galeno di Pergamo. La tradizione vuole che, Cosimo e Damiano, durante il loro errare per esercitare la missione medica, compivano guarigioni miracolose; una delle tante fu quella di aver sostituito la gamba ulcerata di un popolano con quella di un etiope morto poche ora prima; tutte queste guarigioni avvenivano durante il sonno dei malati .
Cosimo e Damiano furono martirizzati con il taglio della testa nel 303 d.C. assieme ai loro adepti Antimo, Leonzio e Euprepio, durante le persecuzioni cristiane sotto l’impero di Diocleziano. Dopo il loro martirio, le persone testimoni del macabro spettacolo, vollero dare degna sepoltura a coloro che tanto bene avevano elargito in vita, cercando anche di rispettare la volontà di Cosimo circa la separata sepoltura; ciò fu loro impedito da un cammello che, secondo la leggenda, prese voce dicendo che Damiano, dopo aver guarito una donna, aveva accettato quella ricompensa solo perché mosso da spirito di carità, onde evitare che quella povera donna potesse sentirsi umiliata dal rifiuto. I presenti diedero dunque sepoltura ai loro corpi deponendoli l’uno a fianco dell’altro.
Dal passato, arriviamo al presente. A Riace, paesino della Calabria jonica, incastonato alle pendici dell’Aspromonte, dal 24 al 27 settembre di ogni anno, si tengono i festeggiamenti per i Santi Medici. La festa è un mix di tradizione e cristianità, dove la venerazione e l’amore verso questi Santi permea su tutto il paese, che per l’occasione si riempie di luminarie.
Il 24 si apre la fiera mercato di bestiame e di ogni tipo di mercanzia che dura tutti e quattro i giorni. Vengono erette baracche dove si cuociono e si mangiano piatti locali, osterie provvisorie; i venditori ambulanti si dispongono lungo tutta la strada, il tutto contornato da zingari che danzano, pastori e allevatori interessati alla compravendita di bestiame.
E’ da mettere in risalto il modo in cui si presentano ai santi; chi scalzo, chi strisciando in ginocchio o, per voto, strisciando la lingua sul pavimento della chiesa (a strisciata). Enorme è anche il campionario degli ex voto carichi di infinite storie. Seguendo una tradizione che risale ai tempi della Magna Grecia, i fedeli appendono alle pareti del santuario e sull’altare dei Santi guaritori le loro offerte in perenne ricordo della grazia ricevuta (trecce e ciocche di capelli, stampelle, oggetti d’oro); molti di questi sono modelli in cera di parti anatomiche sanate (cuore, arti, polmoni, ecc.). Tanti sono anche i vestiti da sposa offerti o riscattati per una grazia ricevuta; l’abito da sposa è considerato la cosa più preziosa che una donna possa avere.
Attualmente sono stati rimossi e messi in una stanza all’interno della chiesa per evitare trafugamenti, oltre che a permettere a più pellegrini di passare la notte o di presenziare alle messe durante gli altri giorni dell’anno.
Il 26 è il momento culminante dei festeggiamenti: il giorno della processione. Cito uno scritto dell’antropologo Lombardi Sartriani: “ Ho visto decine di bambini innalzati verso le statue, che venivano fatte toccare e baciare; alcuni di questi bambini erano vestiti come i paramenti dei santi. Ho visto una serie di ex voto di cera, fotografie e offerte in denaro. Ho notato un atteggiamento intensamente supplice ” .
Il corteo religioso parte dalla chiesa matrice e arriva al santuario (ex
Il 27 viene fatta la processione di ritorno alla chiesa matrice, con la differenza che la cassa non viene più portata a spalla, ma trasportata con un mezzo a motore e con una fiaccolata che chiude i festeggiamenti. Cosimo e Damiano sono anche festeggiati da associazioni di emigranti calabresi a Santena (Torino), Buenos Aires e New York.
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Inviato il 09 marzo a 17:28
meli giocondo e nato in riace el 1934 que sono en argentina del 11 enero del 1955 fino a ogi