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Ribaldone racconta l’esperienza del mondiale in Texas

Creato il 11 settembre 2012 da Sportduepuntozero
11/09/2012 By Marco 2 Comments

Filippo Ribaldonel 24enne torinese Filippo Ribaldone, numero 1 azzurro di specialità, è reduce dall’esperienza dei Campionati Mondiali di sci nautico a piedi nudi andati in scena in Texas. Erano, per lui che dall’età di 15 anni veste le maglie della nazionale di specialità, prima da junior poi da assoluto, i secondi di carriera, dopo quelli disputati in Germania. I primi con velleità di ben figurare nella sua disciplina principe, il salto. Come è nata la passione per lo sci nautico a piedi nudi e quali le differenze rispetto a quello tradizionale?: <<Arrivo dal secondo – spiega l’atleta piemontese – e ad un certo punto ho provato il primo. E’ stato subito feeling ed ho continuato. Le differenze tra le due realtà sono notevoli, sia tecniche che generali, basti guardare le diverse tipologie di barche e i regolamenti di gara. Nel nostro slalom, per esempio, non ci sono le boe e la distanza dalla barca è di 4 metri, di un solo metro nello sci nautico tradizionale. Nel nostro salto il trampolino è più piccolo, con un altezza di 60 cm. Ti proietta a 4 metri di altezza per traiettorie che partono dai 15 e arrivano ai 30 metri. Un autentico spettacolo>>. Innamorato del proprio sport, Filippo Ribaldone si allena in estate a Ravenna, su di uno specchio d’acqua che ben conosce e nel 2012 gli ha regalato tante soddisfazioni tricolori: <<Mi sono laureato campione italiano di salto, salendo sul gradino più basso del podio anche in slalom, figure e combinata>>. Nel 2012 Ribaldone ha messo in bacheca anche un 3° posto agli Europei di Rotterdam e una seconda piazza di squadra, alle spalle della Germania. Veniamo ai mondiali. Quali emozioni, quali riscontri?: <<Esperienza altamente formativa e ritengo importante per la mia carriera di atleta. Sono arrivato solo 20° nel salto e avrei potuto decisamente far meglio. Mi sono però reso conto di poter competere, soprattutto in prospettiva futura, con i migliori. Al mio rientro la voglia di misurarmi con il resto del gruppo, di allenarmi e sacrificarmi, è aumentata. In ottobre e novembre, infatti, proseguirò il training a Recetto, in provincia di Novara. L’obiettivo 2013 è rappresentato dai Campionati Europei, che si svolgeranno in Sudafrica. In quella circostanza punterò al massimo, l’oro, cercando di battere colui che rappresenta un vero e proprio punto di riferimento per tutti noi, l’amico e specialista austriaco Stefan Wimmer>>. Ormai assestato su balzi che superano i 20 metri, Filippo Ribaldone ha imparato a rialzarsi e reagire dopo le cadute: <<Sono state molte in carriera. Per anni ho avuto problemi nella fase di atterraggio. Ora, grazie all’esperienza e all’allenamento, li ho risolti. In ogni caso quando mi succede di cadere ha il sopravvento l’orgoglio e la voglia di reagire. Bisogna risaltare immediatamente e scacciare le paure>>. Un altro avversario nel salto, Filippo ce l’ha in casa, è l’altro torinese Giulio Stagi, secondo agli Europei. Un Ribaldone che si divide, non senza difficoltà, tra lo sport e lo studio. E’ al 5° anno della Facoltà di Giurisprudenza a Torino: <<Conciliare le due cose non è facile e in Italia certo non si viene aiutati sotto questo profilo. Ho perso l’ultima sessione d’esami concomitante con i Mondiali americani>>. Anche in questo ambito non rimane che una soluzione….continuare a saltare, sempre più lontano e senza cadere. 

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