Si chiama Lady Bù ed è un posticino delizioso: a metà tra il negozietto del lattaio sotto casa e il bistrot, si sta facendo conoscere sempre più anche grazie alla cucina del giovane chef Riccardo Orfino, classe 1986, arrivato a Milano da 4 anni per lavorare presso Il Luogo di Aimo e Nadia.
Lo abbiamo intervistato per conoscere meglio la realtà del locale.
Quando nasce Lady Bù? Chi ha avuto l’idea?
Lady Bu nasce da un idea di Giorgio Canelli, imprenditore milanese con l’amore per la buona cucina. Proprietario del Caseificio Anteo e già produttore di mozzarella di bufala Campana DOP, decide di portare la sua mozzarella a Milano, partendo prima con un punto vendita poi con un piccolo ristorantino.
Dopo aver conosciuto Alessandro Negrini e Fabio Pisani, decide insiee a loro di iniziare una nuova avventura: creare una sorta di bottega dove poter acquistare ottimi prodotti di bufala ma non solo. Da Lady u si trovano anche infatti pane di Matera, olio Mancianti, Pasta del Pastificio dei Campi e molti altri prodotti motivo di orgoglio della nostra Italia. Oltre all’acquisto è possibilee gustare una cucina di qualità, basata sull’attenta selezione della materia prima. Fabio e Alessandro mi hanno poi proposto di gestire questo bistrot insieme a loro.
Come ti trovi con materie prime diverse da quelle della tua regione?
Dalla mia precedente esperienza ho imparato quanto siano fondamentali la stagionalità e l’italianità che insieme alla freschezza e alla ricerca delle materie prime eccellenti rimangono il nucleo centrale della mia cucina. Detto ciò, non ho mai pensato di fare una cucina incentrata sui prodotti della mia regione, perchè credo significherebbe mettere un limite a tutto ciò che di buono si trova in tutta la nostra penisola.
Qual è il piatto più richiesto da Lady Bù?
Sicuramente la nostra Focaccia eseguita con farina Enkir Bio del Mulino Marino, ma anche un piatto che ci contraddistingue senza ombra di dubbio ovvero i nostri Paccheri selezione Pastificio dei Campi con pummarola, stracciatella di bufala e basilico di Prà.
Anche il risotto è un piatto molto gradito, attualmente proposto mantecato all’olio extravergine d’oliva, burrata, capperi di Pantelleria, limone della Costiera Amalfitana e battuto di pomodoro datterino di Pachino.
Ogni quanto cambiate il menu?
Solitamente abbiamo un menu base che cambia stagionalmente, ma a pranzo tutti i giorni creo una piccola lista di piatti per dare modo ai nostri clienti di mangiare un piatto unico, fresco, sano e veloce. Ci sono poi dei piatti che troverete sempre in carta perchè ci identificano, come lo spaghetto cacio e pepe su crema di cipollotto e i paccheri che dicevamo prima.
Chi c’è in cucina con te? Quanti siete e chi sono i tuoi compagni?
In cucina attualmente siamo in tre, tutto lo staff è composto da giovani under 30, tutti dinamici e volenterosi.
Com’è passare da uno stellato a un bistrot? Qualcosa ti manca o ti trovi meglio?
E’ un esperienza che mi ha arricchito e continua tutti i giorni ad arricchirmi. Condivido tutti i giorni con Alessandro e Fabio idee, pensieri e organizzazione del lavoro, per cercare di crescere giorno dopo giorno con l’aiuto delle loro conoscenze e della loro professionalità, anche senza lavorare in cucina con loro.
Progetti futuri e prossimi piatti che si potranno trovare
I progetti per il futuro sono quelli di continuare su questa strada, su questo percorso che finora ci ha portato numerose soddisfazioni. Parlare, confrontarsi e ascoltare i clienti soddisfatti credo sia la più bella soddisfazione per un cuoco.
(Credits: Ladibu.com)