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Richiesta al prof monti

Creato il 29 gennaio 2012 da Speradisole

RICHIESTA AL PROF MONTI: Vorrei leggere i nomi e cognomi degli evasori fiscali pubblicati su Internet da parte del Ministero dell’economia.

RICHIESTA AL PROF MONTI

Yacht Ferretti 72

Ero curiosa di sapere chi fossero gli evasori che se la spassavano a Cortina, quelli pescati col suv o la porsche o la ferrari ed un reddito annuale da pensionato al minimo.

Tra i finti poveri c’erano un idraulico, due artigiani del settore edile e un agente di commercio. Non è una gran scoperta nel senso che già l’avevamo intuito, ma comunque irrita profondamente constatare questa brutta realtà che ci ruba i soldi e mi dispiace che non si conoscano i loro nomi.

 L’averne consapevolezza ci consola poco perché non si è fatto niente per curare la piaga dell’evasione fiscale, anzi  è stata mantenuta aperta e sanguinante dal bungabungaro che, a tempo perso,  ha fatto anche il presidente del consiglio. Ma nonostante questo dobbiamo dare atto alla bravura della Guardia di Finanza che con pochi mezzi, poco personale e scarsa convinzione da parte dei politici regnanti, ha compiuto comunque dei miracoli.

Vado a pescare fra i 7500 individui totalmente sconosciuti al fisco e scovati dalla Guardia di Finanza nel 2011.

Il registratore senza cassa. Un ristoratore veneziano distruggeva tutto quello che veniva documentato dal registratore di cassa. Dal 2007 al 2010, non ha mai presentato la denuncia dei redditi, ma alla fine è stato scoperto. L’uomo non ha dichiarato tre milioni di redditi. [ Dico io: se ha mandato i figli a scuola, se ha usufruito del servizio sanitario, se la sua strada davanti a casa e davanti al ristorante è asfaltata ed illuminata,  per giustizia, dovrebbe restituire tutto quello che noi abbiamo speso per lui, con l’aggiunta di qualche anno di galera per furto aggravato ai danni della cittadinanza].

Il pluri-imprenditore. Nella zona di Latina, un unico imprenditore controllava sei aziende diverse e nel frattempo riusciva a sottrarre all’Irap e all’Ires 6,5 milioni di euro con un mancato pagamento dell’Iva per 1,2 milioni di euro. Spaziava dall’edilizia alla metallurgia fino alla finanza. Distruggeva sistematicamente i documenti, strappava le fatture, bruciava i bilanci e ovviamente non dichiarava i suoi redditi. [ Anche a questo qui,  un po’ di sana galera non gli farebbe male].

Il mediatore  finanziario. Praticamente un fantasma. Un uomo, con residenza a Lugano (Svizzera) ma che in realtà abitava un lussuoso appartamento del centro di Milano, controllava molteplici società, ma il suo nome non figurava mai in nessun Consiglio di amministrazione. Nessun documento contabile poteva far risalire a lui, alla sua esistenza. L’uomo che aveva fatto il consulente finanziario, vendeva fondi comuni d’investimento, gestioni finanziarie e altri prodotti. Faceva fatture regolari per la sua attività nella energia rinnovabile, ma non versava l’Iva. E’ stato scoperto, e la Gdf gli ha sequestrato una ville enorme in Sicilia, uno yacht Ferretti 72 ed un paio di Porsche.  [Galera, galera, galera, come minimo].

 L’artigiano. In una tranquilla località della toscana, in provincia di Firenze, l’uomo produceva fustelle metalliche per tagliare il pellame per borse e calzature. Ma non pagava mai e poi mai l’Iva. Emetteva regolarmente le fatture, ma tratteneva per sé l’Iva e non la versava. [Un furbetto che andrebbe punito con una bella lezione. Lavorare per lo Stato gratuitamente per il resto della sua vita].

Gli esperti di caldaie. All’arrivo della stagione invernale, quando in ogni casa bisogna controllare il riscaldamento, ben 27 tecnici intervenivano con rapidità ed efficienza, ma non rilasciavano il «bollino di conformità» previsto per legge per ogni caldaia revisionata. Infatti l’ammontare dei bollini rilasciati era molto inferiore al fatturato relativo: 5,3 milioni di euro. [Invito: controllare se abbiamo il bollino di conformità, altrimenti denunciamo alla Guarda di finanza il nostro  “esperto in sottrazione di bollini” e sfiduciamolo,  mandiamolo a lavorare nelle miniere dove fa caldo].

Le imprese edili low cost. Queste micro-aziende ottenevano subappalti, fatturavano regolarmente, ma poi le fatture venivano buttate e non dichiarate al fisco. La Gdf si è accorta che i prezzi erano sotto il livello del mercato. E’ emersa un’evasione di 65 milioni di euro di redditi imponibili per Irpef. [Anche qui dobbiamo stare attenti alle nostre piccole o grandi ristrutturazioni, anche ai prezzi troppo bassi, ma come rimediare se non conosciamo i nomi?].

I concessionari.  Due concessionari di un autosalone in provincia di Alessandria mettevano addirittura in evidenza la loro agiatezza. Auto di lusso (Ferrari e Bmw), vacanze dai Caraibi e alle Maldive, ma non facevano la dichiarazione dei redditi, né  pagavano l’Iva.  Si rifornivano di auto in nero e poi si trattenevano  l’Iva pagata dalla clientela  Un’evasione di 46 milioni di euro al Fisco e 7,5 milioni di euro di Iva. I loro beni sono stati sequestrati. [Come minimo adesso devono restituire il tutto a noi che siamo stati derubati e lavorare gratis per la comunità].

 Ciò che mi ha colpito è la disinvoltura con cui questi personaggi distruggono fatture, ricevute, registrazioni di cassa  bilanci ed ogni altro documento probatorio del loro lavoro e del loro guadagno.

Mi viene il dubbio che, pur avendo in mano scontrini, fatture, ricevute  o quant’altro, abbiamo solo dei pezzi di carta senza valore.

Vorrei che da noi si facesse come  in Grecia. I nomi e cognomi dei ladri dei nostri soldi  vengono pubblicati su Internet. Tutti noi potremmo controllare. Potremmo sapere se l’Iva che abbiamo pagato in una  regolare fattura che ci è stata rilasciata, è stata versata o no nelle casse dello Stato.

( I casi sono tratti da Lettera43)



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