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Riconoscimento dell'infortunio in itinere per ciclisti
Creato il 09 febbraio 2014 da Leone_antonino @AntoniLeone“Le condizioni e le circostanze poste dalla normativa vigente, continua Diego Zardini, sono talmente insuperabili che non facilitano l’utilizzo della bicicletta per recarsi al lavoro, penalizzando l’unico mezzo di trasporto che non inquina, non congestiona i centri abitati e non rappresenta un pericolo per le persone”.
La proposta di legge di Diego Zardini è finalizzata a liberare dai condizionamenti normativi l’uso della bicicletta e specificatamente dall’uso necessitato della bicicletta durante il percorso di andata e ritorno dal luogo di abitazione a quello di lavoro quale condizione di indennizzo dell’infortunio in itinere.
“La proposta di legge, dichiara Diego Zardini riconosce in ogni caso ai lavoratori che utilizzano la bicicletta per recarsi al lavoro nel caso di incidente la tutela piena derivante dall’infortunio in itinere per l’impatto positivo che l’uso di tale mezzo implica sul benessere sociale ed economico dei cittadini e sugli effetti positivi sulle imprese e sugli enti locali”.
“Siamo soddisfatti che la nostra battaglia abbia finalmente trovato uno sbocco in Parlamento, afferma Paolo Fabbri della Fiab, crediamo sia interesse di tutti promuovere queste modifiche alla legge, basti pensare che paradossalmente, chi usa il bike sharing per andare a lavorare potrebbe essere scoperto dal punto di vista assicurativo”.
“Soddisfatto il direttore nazionale Fiab, Giuseppe Merlin, che ricorda che, solo alcuni anni fa, la federazione ha raccolto circa 12mila firme a sostegno di tale modifica e che recentemente è stata fatta una imponente campagna di adesione all'iniziativa che ha coinvolto gli enti locali”.
“Occorre, ha concluso Diego Zardini, una grande mobilitazione a sostegno della proposta di legge affinché venga discussa ed approvata in parlamento. In Facebook è stato costituito un gruppo a sostegno della proposta con la partecipazione di oltre 2000 persone. Ritengo che sia importante e strategico il sostegno della Fiab che da molti anni sostiene l’aggiornamento della normativa al fine di sostenere i ciclisti, salvaguardare l’ambiente contro l’inquinamento e la congestione del traffico e promuovere la qualità della vita dei cittadini”.
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