Magazine Psicologia
Yoko_Chan
Ciao Yoko,
immagino tu sappia bene che cos'è cambiato fra prima e dopo, ma se fossi stata distratta mi permetto di ricordartelo io: prima avevi un'avventura, ora hai una storia. L'errore che a volte si commette è pensare che la seconda sia sempre, per forza, un'evoluzione della prima. Il fatto, cara Yoko, è che le storie poggiano necessariamente su tre pilastri: l'amicizia, il rispetto e la passione. Un'avventura può accontentarsi anche di uno solo. Ma quando ci si ritrova a dividere un tetto, una tavola da sparecchiare e il pavimento da pulire, la fiamma, da sola, non basta.
Ci sarebbe poi da parlare dei vostri rispettivi partner, che nel tuo racconto assomigliano molto a quella che, tecnicamente, chiamiamo una "causa ostativa", una proibizione che rende più goloso il frutto proibito. L'hai visto: succede che, venuta meno la proibizione, la trasgressione perda il suo brivido. Tutto ciò potrebbe descrivere, in sintesi, quanto sta vivendo il tuo uomo, che più di te potrebbe avere iniziato ad avvertire i limiti di una passione bruciata lasciando meno braci di quanto avreste voluto.
Puoi recuperare? Sì, puoi farlo, anche se temo che lo spazio di manovra sia ristretto. Per il momento, fai benissimo a concedergli tempo. Tenersi un po' in disparte è la cosa giusta da fare per ora. Stringi i denti, ti costasse anche lo scotto di vederlo riavvicinarsi all'altra donna. Aspetta, pazientemente, che abbia di nuovo bisogno dei vostri incontri frugali (succederà) e quando ti sentirai in una posizione di sufficiente sicurezza chiarisci -- prima con te stessa, poi, con grande prudenza, con lui -- di che cosa vuoi che sia fatta questa storia.
Un saluto, Andrea
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