"[...] I partiti politici italiani hanno giocato [...] un ruolo fondamentale nella lotta di liberazione, andando quindi a occupare lo spazio lasciato vuoto dalle Istituzioni.
Quando si arrivò al primo voto davvero a suffragio universale [...] la forza dei Partiti era evidente.
I votanti furono ben 24947187 su 28005449 aventi diritto, pari all'89.08% [...].
Quasi tutti i consensi furono ottenuti dai Partiti della Resistenza, nessuno dei quali risulta oggi sopravvissuto, o anche nei rari casi in cui ciò è accaduto [...] non risulta comunque avere eletti in Parlamento. [...] i Partiti presenti nell'attuale Parlamento [...] sono tutti di recentissima fondazione, il meno nuovo essendo ormai la Lega Nord, fondata nel 1989 e quindi giunta al suo venticinquesimo anno d'età. Il Pd è solo del 2007 [...], Forza Italia è alla seconda edizione, [...] mentre SEL e il M5S sono nati nel 2009. [...] negli ultimi vent'anni, le sigle e i simboli che si sono succeduti [...] sono davvero numerosissimi [...] Dopo la crisi dei Partiti politici tradizionali, nati spesso prima del fascismo e la cui attività risultò fondamentale nel dopoguerra e per tutta la cosiddetta Prima Repubblica [...] la loro trasformazione [...] è stata incessante.
Sempre alla ricerca di una nuova legittimazione.
Ciò anche a causa del progressivo affievolirsi dell'aspetto ideologico, talvolta addirittura espressamente negato in favore del pragmatismo, dei programmi che poi spesso [...] rimangono piuttosto generici (e comunque non rispettati).
Come se poi ideologie e programmi fossero alternativi, non in grado di convivere.
In realtà, una forza politica dovrebbe fondarsi su ideologie in base alle quali elaborare programmi (essendo proprio la presenza di un'ideologia a consentire un più profondo legame tra elettori ed eletti, anche oltre i singoli punti indicati nel programma).
Invece, con la fine del comunismo nell'Europa orientale si è cominciato a parlare di 'crisi delle ideologie', come se non potessero più esistere soluzioni diverse ai problemi da affrontare.
L'erroneità di questa impostazione è dimostrata [...] da Norberto Bobbio, che proprio in quegli anni scrive un celebre saggio, 'Destra e Sinistra' [...] dove si conferma l'attualità di questa distinzione (pur riconoscendone, naturalmente, l'evoluzione), il suo radicamento nella diversa valutazione di una questione fondamentale (anche per la nostra Costituzione) che è quella dell'uguaglianza. [...]"
(Fonte: Partiti in crisi, " Appartiene al popolo - Come restituire la sovranità ai cittadini" - G.Civati, A.Pertici - Melampo Editore)